Dopo le tappe di Kyiv, Mosca e Washington, il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, potrebbe recarsi a Pechino per completare l’’“offensiva di pace” per porre fine al confitto in Ucraina. A confermarlo è il Papa, in un’intervista rilasciata alla rivista spagnola “Vida nueva”. “Zuppi sta lavorando intensamente come responsabile dei dialoghi”, afferma il Papa. Dopo gli Usa, andrà quindi in Cina, “perché entrambe detengono anche la chiave per abbassare la tensione del conflitto”. Il porporato “è già andato a Kyiv, dove si mantiene l’idea della vittoria senza optare per la mediazione. È stato anche a Mosca, dove ha trovato un atteggiamento che potremmo definire diplomatico da parte della Russia”. Per il Papa, “il progresso più significativo” riguarda il ritorno dei bambini ucraini nel loro Paese: “Stiamo facendo tutto ciò che è in nostro potere per garantire che ogni membro della famiglia che chiede il ritorno dei propri figli possa farlo”. Bergoglio annuncia inoltre di voler voler “nominare un rappresentante permanente che faccia da ponte tra le autorità russe e ucraine. Per me, in mezzo al dolore della guerra, è un grande passo”. A novembre, prima del Summit sul clima delle Nazioni Unite a Dubai, si sta inoltre organizzando un incontro di pace coi leader religiosi ad Abu Dhabi: “Il cardinale Parolin sta coordinando questa iniziativa, che vuole svolgersi fuori dal Vaticano, in un territorio neutrale che invita tutti all’incontro”.
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