Storie di Cibo – Enogastronomia di Paese
Nella pittoresca regione delle Marche, Italia, si nasconde un tesoro della biodiversità agricola chiamato “Arancio Biondo del Piceno.” e rappresenta un agrume storico della riviera adriatica, la cui coltivazione e’ risalente alla prima metà’ del trecento è proseguita fino si primi del 900 negli storici agrumeti della costa. Le prime notizie della coltivazione degli agrumi sul litorale piceno risalgono al XIV secolo, introdotti da marinai siciliani. La zona della coltivazione degli agrumi va da San Benedetto del Tronto fino a Civitanova, alla foce del fiume Chienti, che in passato costituiva il limite settentrionale della coltura degli agrumi sul versante adriatico della penisola.
I centri tradizionalmente legati a questa forma di agricoltura specializzata risultavano essenzialmente: San Benedetto del Tronto, Grottammare, Cupra Marittima, Massignano, Campofilone, Pedaso, Torre di Palme. La coltivazione veniva praticata perlopiù lungo il tratto costiero, sui versanti delle innumerevoli valli con esposizione meridionale oppure nella fascia pianeggiante rivierasca. In questo modo le colture risultavano protette dai venti freddi di provenienza settentrionale ed orientale. Tuttora persistono, a ridosso delle antiche mura cittadine esposte a sud, le caratteristiche strutture murarie ad arco finalizzate alla coltivazione degli agrumi, nonché ingegnosi sistemi di raccolta d’acqua che servivano anche il complesso degli orti medioevali. Grottammare, senza dubbio, è da considerare il centro maggiormente legato alla coltivazione degli agrumi, tanto che da secoli l’arancio è raffigurato sullo stemma comunale, in considerazione dell’importanza che la pianta ha rivestito per questa comunità, e il Teatro dell’Arancio è così denominato in ricordo della pianta che era collocata al centro della piazza antistante.
Caratteristiche dell’Arancio Biondo del Piceno: L’Arancio Biondo del Piceno è noto per la sua buccia sottile di un delicato colore giallo dorato, che lo contraddistingue da altre varietà di arance. I suoi frutti sono succosi, dolci e profumati, rendendo questa varietà particolarmente apprezzata sia per il consumo fresco che per la produzione di succo d’arancia di alta qualità. Un prodotto molto versatile ed anche molto prezioso per la preparazione della marmellata rilanciata dall’azienda Agricola La Golosa di Montelparo che con grande scrupolo etico ed impegno sociale, si propone di valorizzare i prodotti del territorio, soprattutto quelli penalizzati da un mercato che bada molto all’apparenza e poco alla sostanza. Il legame tra l’arancio e il territorio: L’Arancio Biondo del Piceno rappresenta una simbiosi unica tra il territorio e la natura. La combinazione del clima ideale e delle tecniche di coltivazione tradizionali conferisce a questa varietà di arance un gusto distintivo e un profumo irresistibile immergendosi in una tradizione secolare ed assaporando la bellezza delle colline marchigiane in ogni morso.
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