Storica vittoria di un candidato progressista in Guatemala. Le elezioni presidenziali, in una giornata che si è svolta in modo ordinato e senza incidenti, hanno visto prevalere al ballottaggio il sociologo progressista Bernardo Arévalo del Movimento Semilla. A due ore dalla chiusura delle urne e con il 98,3% dei seggi scrutinati, Arevalo ha ottenuto il 58,6% dei voti contro il 36,8% della sua rivale, l’ex first lady Sandra Torres del partito Unità Nazionale della Speranza (Une), che ha fallito anche il suo terzo tentativo di diventare presidente.
In realtà, più che tra destra e sinistra, il voto si è polarizzato tra “novità” ed “establishment”, in un Paese che mai era riuscito a trovare la via per un’alternativa e un cambiamento rispetto al dominio di un’élite tra le più corrotte al mondo. Il compito di Arevalo non sarà facile, anche perché non avrà una solida maggioranza in Parlamento. E in queste settimane la medesima élite, attraverso la via giudiziaria, aveva tentato in vari modi di annullare il processo elettorale e il ballottaggio di domenica 20 agosto.
La Chiesa guatemalteca, senza esprimersi apertamente per un candidato (il suo esponente più significativo, il card. Álvaro Ramazzini, aveva però incontrato Arevalo nelle scorse settimane), è più volte intervenuta perché i cittadini potessero esprimersi liberamente al ballottaggio. In una nota diffusa sabato 19 agosto, i vescovi avevano espresso il loro sostegno ai “cittadini da cui dipende la trasparenza e l’efficienza di quest’ultima giornata elettorale”. E avevano sottolineato il lavoro di coloro che hanno partecipato alle commissioni elettorali, la cui “vocazione civica è stata ampiamente dimostrata al primo turno ed è stata riconosciuta dalla fiducia che la popolazione generale ha dimostrato nei loro confronti”.
“Chiediamo a tutti di accettare con maturità e rispetto la volontà popolare espressa liberamente alle urne in un contesto democratico”, la richiesta finale della Conferenza Episcopale.
Nelle ultime ore, il presidente in carica Alejandro Giammattei si è congratulato con Arevalo e avviato il cammino per una transizione democratica.