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Un racconto per testimoniare alle nuove generazioni le tradizioni di un tempo

di Daniela Litta

Pubblichiamo un racconto per testimoniare in chiave ludico/didattica, ma non meno civica, le tradizioni, gli usi e i costumi locali di un tempo, alle nuove generazioni. L’obiettivo è sensibilizzare all’ ascolto dei racconti dei nonni in un’ottica transgenerazionale, rispettosa delle radici, consapevoli che, senza passato, senza fondamento, non si può spingere oltre lo sguardo. È necessario fornire ai ragazzi, testimonianze, racconti, tradizioni, vere “consegne” di esperienze personali e di intere comunità territoriali. Perché il passato In/SEGNA.

 

IL FILO PREZIOSO

TANTO TEMPO FA, NEL BORGO DELLE MERAVIGLIE, VIVEVA UNA FAMIGLIA DI SARTI, CHE CONFEZIONAVA VESTITI PREGIATI PER PRINCIPI E PRINCIPESSE.

LA FAMIGLIA ERA COMPOSTA DAL NONNO, MAESTRO DI SARTORIA ANTICA, DALLA NONNA, MERLETTAIA ABILISSIMA, DAL PAPA’, CAPACISSIMO TAGLIATORE DI STOFFE, DALLA MAMMA, ECCELLENTE CUCITRICE, E DAI LORO DUE FIGLIOLI.

LA FAMIGLIA VIVEVA IMMERSA NEL VERDE, TRA CAMPI DI FIORI, FRUTTI E ALBERI E SI PRENDEVA CURA DI MOLTI ANIMALI, TRA CUI CUCCIOLI DI CANI, GATTI E ADDIRITTURA API, CHE GARANTIVANO LORO, MIELE PRELIBATO PER I MALANNI DI STAGIONE, CON IL QUALE LA NONNINA PREPARAVA DEI DOLCI PRELIBATI, PER I SUOI AFFETTUOSI NIPOTI.

LA FAMIGLIA ERA MOLTO RISPETTOSA DELL’ AMBIENTE, POICHÉ ERA CONSAPEVOLE CHE RISPETTANDO LA NATURA, LA NATURA AVREBBE RESTITUITO LORO LA CORTESIA, CON I SUOI IMMENSI DONI.

L’ ATTIVITÀ PIÙ SORPRENDENTE DI CUI SI OCCUPAVANO, ERA FAR NASCERE FARFALLE. PER QUESTA STRAORDINARIA OCCUPAZIONE, LA FAMIGLIA ERA MOLTO BEN ORGANIZZATA, POICHÉ QUESTA ERA LA MANSIONE PRINCIPALE CHE GARANTIVA L’ ECONOMIA DELLA FAMIGLIA.

ATTRAVERSO LA NASCITA DELLE FARFALLE, CON UN PRODIGIOSO PROCESSO NATURALE, ESSI OTTENEVANO UN FILO PREZIOSO, LA SETA, CHE UTILIZZAVANO PER IMBASTIRE I RICERCATI VESTITI DEI PRINCIPI E DELLE PRINCIPESSE DEL REGNO DELLE MERAVIGLIE.

IL NONNO DELLA FAMIGLIA PROVVEDEVA AL RECUPERO DELLE UOVA ; LA NONNA, INVECE, SI OCCUPAVA DI DAR LORO IL CIBO, COMPOSTO SOPRATTUTTO DA FOGLIE DI GELSO. I BAMBINI AIUTAVANO LA LORO NONNA, NELLA RACCOLTA DELLE FOGLIE, PER NUTRIRE I BACHI, CHE DURANTE LA LORO CRESCITA, CAMBIAVANO ASPETTO DIVERSE VOLTE.

QUANDO ARRIVAVANO I MESI DELLA PRIMAVERA, TRA APRILE E MAGGIO, I BACHI, VENIVANO TRASPORTATI DAL BABBO E LA MAMMA NEL BOSCO ALTO, AFFINCHÉ LE LARVE FOSSERO TRANQUILLE DI COMPIERE LA LORO ULTIMA FASE DI CRESCITA: USCIRE DAL BOZZOLO E TRASFORMARSI IN CRISALIDE.

UNA VOLTA LIBERE DI VOLARE, LE CRISALIDI LASCIAVANO I BOZZOLI CREATI CON LA LORO BAVA, E TUTTA LA FAMIGLIA, LI RIPORTAVA A CASA , PER RICAVARE IL FILO DI SETA.

CON LA QUANTITÀ DEI FILI PREZIOSI, ESSI POTEVANO REALIZZARE, NELLA LORO SARTORIA, SONTUOSI E RICERCATI ABITI.

QUESTO LORO LAVORO ERA MOLTO REDDITIZIO E I REALI, NON SOLTANTO LI RETRIBUIVANO PER IL LORO CERTOSINO OPERATO, MA LI INVITAVANO ADDIRITTURA AL PALAZZO, UNA VOLTA ALL’ ANNO, PER FESTEGGIARE INSIEME LA GIORNATA DEL RISPETTO. INFATTI, CON IL LORO LAVORO, ESSI NON COMPROMETTEVANO LA NATURA, RISPETTAVANO L’ AMBIENTE,

LO PROTEGGEVANO E LO SALVAGUARDAVANO.

Carletta Di Blasio: