SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA – “Nel giorno della festività di Sant’Egidio abate ci chiediamo cosa significhi avere come patrono Sant’Egidio, un monaco. Forse in questo nostro tempo il monaco può sembrare una figura un po’ desueta, che abbia poco da dirci; invece la Prima Lettura di oggi (1 Ts 4, 1-8) ci fornisce una risposta a questa domanda: la vita di Sant’Egidio, come quella di tutti i santi, ci ammonisce a prendere sul serio quello che abbiamo ascoltato, ovvero che siamo tutti chiamati alla santità. Le parole ascoltate ci ricordano che dobbiamo dare valore e dignità del nostro corpo, il quale è più di una identità biologica, è un mezzo che ci può portare alla santificazione. Sulla stesa linea è il Vangelo di oggi (Mt 25, 1-13 ) che ci ricorda in cosa consista la prudenza cristiana, ovvero nel saper investire la vita su ciò che è veramente importante. Se sciupiamo il grande dono della vita, il Signore se ne dispiace e ce ne dispiacciamo anche noi. La vera domanda che dobbiamo porci allora è: ‘Qual è l’olio di cui ha bisogno la lampada della nostra vita, affinché non si spenga e non ci faccia trovare spenti quando incontreremo il Signore?’. La prudenza di cui stiamo parlando perciò è quella che sa costruire e custodire, giorno per giorno, la nostra vita cristiana, la nostra vita di fede. Non da soli, bensì con l’aiuto della comunità cristiana, per mezzo dei sacramenti, attraverso la liturgia. Il Vangelo ci esorta ad essere svegli! Spesso, invece, siamo più svegli per le questioni materiali che per quelle spirituali. Se abbiamo capito questo, allora la nostra vita va orientata all’olio giusto, a quello che dà luce e calore vero. Impariamo ad essere saggi e prudenti come le cinque vergini del Vangelo”.
Sono queste le parole che il vescovo della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, Mons. Carlo Bresciani, ha rivolto ai fedeli intervenuti venerdì 1 Settembre, alle ore 18:00, presso la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, a Sant’Egidio alla Vibrata, in occasione della festività di Sant’Egidio abate, patrono della città. La Messa, presieduta dal vescovo Carlo, è stata concelebrata dal parroco don Luigino Scarponi, dagli altri sacerdoti della Vicaria di Santa Maria in Montesanto, don Marco Claudio Di Giosia e don Elvezio Di Matteo, e dal missionario don Florindo D’Emidio, prete del cammino neocatecumenale incardinato nella Diocesi di Duala in Camerun. Presenti anche i diaconi Giovanni Scarciglia ed Emanuele Imbrescia. Tra i numerosi fedeli santegidiesi accorsi, anche anche il sindaco della città, Elicio Romandini.
Il parroco don Luigino ha detto: “Quando c’è il vescovo, siamo Chiesa in pienezza! Sono felice di vedere tanti fedeli qui riuniti, provenienti da tutta la città di Sant’Egidio alla Vibrata, in quanto questo monaco è il patrono di tutti i Santegidiesi. Facciamo dunque festa insieme!”.
Dopo la Messa, i celebranti e i fedeli, insieme al coro e alla banda, hanno dato vita ad una lunga processione per le vie della città con la statua di Sant’Egidio, cantando e pregando.
Al termine della processione, sul sagrato della chiesa, il vescovo Bresciani ha benedetto il gonfalone della città di Sant’Egidio alla Vibrata, sottolineando il profondo legame tra i cittadini ed il Santo patrono. Il primo cittadino, Elicio Romandini, presente sia alla Messa che alla processione, ha dichiarato: “Sono contento nel vedere i numerosi Santegidiesi accorsi per onorare Sant’Egidio abate. In Italia ci sono ventinove Comuni che lo hanno scelto come patrono, ma solo la nostra città – come ricordato anche dal parroco don Luigino – porta il nome di questo Santo. Ne siamo orgogliosi“.
I festeggiamenti in onore di Sant’Egidio abate proseguiranno ancora per due giorni.
Oggi, Domenica 3 settembre, alle ore 17:30 e poi durante la Messa e dopo, si terrà un concerto d’organo presso la chiesa Sacro Cuore. Si esibiranno per l’occasione il M.° Gianluigi Spaziani all’organo e il M.° Claudio Di Bucchianico all’oboe.
Domani, lunedì 4 settembre, presso piazza Europa, alle ore 21:15, ci sarà un incontro multietnico e multireligioso. Per il terzo anno consecutivo la città vivrà una serata di dialogo cattolico-islamico dal titolo “Incontriamoci per conoscerci meglio“, atteggiamento alla base del rispetto nella diversità e convivenza, costruendo la civiltà dell’integrazione. Dopo aver ascoltato nella doppia lingua il documento di Abu Dhabi firmato da Papa Francesco e dall’Imam di Al Azar e aver scoperto “Abramo nostro padre nella fede” leggendo brani dal Corano e dalla Bibbia, quest’anno, al suono caldo, intenso e vibrante del violoncello, ci si soffermerà sulla figura di “Maria madre del Messia”, leggendo brani del Corano in arabo e brani dei Vangeli in italiano. La serata si concluderà degustando dolci e vivande dei rispettivi paesi.