SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Con la consegna dei lavori da parte dell’Autorità di Sistema Portuale del mare Adriatico centrale – ADSP alla ditta E.Co.Tec. di Rimini, avvenuta nel pomeriggio del 4 settembre nella sede della Capitaneria di Porto, si dà il via ai lavori di dragaggio dell’imboccatura dello scalo di San Benedetto del Tronto.
I lavori hanno un importo complessivo di 1.173.050 milioni di euro, oggetto di uno specifico finanziamento del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti all’ADSP, e consisteranno nel trasferimento di 90 mila metri cubi di materiale estratto dai fondali dell’imboccatura portuale ad una distanza di 9 miglia dalla costa ad opera dei pontoni “Giuseppe Cucco”, “Gioacchino Bacheto” e “Amedeo”. In questo modo i fondali dell’accesso al porto arriveranno fino a -5 metri sul livello medio marino nel canale di accesso e fino a -4 metri nell’area limitrofa interna. La durata prevista contrattualmente dell’intervento è di 4,5 mesi.
Nell’occasione i vertici delle istituzioni che hanno collaborato per arrivare a questo traguardo tanto atteso degli operatori locali della pesca (Autorità di sistema portuale, Regione Marche, Capitaneria di Porto, Comune di San Benedetto) hanno incontrato la stampa per sottolineare l’importanza di questo passaggio.
Dopo l’introduzione della comandante della Capitaneria di Porto, Alessandra Di Maglio, ha preso la parola il presidente dell’Autorità di sistema portuale, Vincenzo Garofalo, che ha sottolineato come la stretta collaborazione tra istituzioni abbia consentito di portare a casa questo risultato che la marineria attende da anni: “L’intervento si inserisce in una più ampia strategia dell’Autorità di sistema portuale finalizzata a mettere a punto una vera e propria programmazione delle opere di miglioramento degli scali di sua competenza, evitando di dover gestire il problema una volta che questo si è manifestato. Sottolineo l’importanza di poter lavorare avendo a disposizione una seconda area di deposito nella parte sud della Regione – ha aggiunto Garofalo – individuata e definita dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) con Crn Irbim e l’Università Politecnica delle Marche su incarico dell’Autorità di sistema portuale e cofinanziata dalla Regione Marche. Ciò consente di disporre di maggiori spazi di stoccaggio dei sedimenti, minori tempi di navigazione per il deposito a mare e dunque riduzione di tempo, costi ed emissioni”.
Il presidente della Regione Francesco Acquaroli ha ribadito come la questione dell’insabbiamento del porto sambenedettese fosse ben presente all’istituzione regionale: “Questo intervento ha sempre costituito – ha detto Acquaroli – una delle priorità per rendere finalmente più agibile il Porto di San Benedetto, vista anche l’importanza storica che ha la marineria sambenedettese per l’economia ittica marchigiana e il fatto che da troppo tempo si attendeva il dragaggio del fondale per restituire sicurezza e serenità ai pescatori”. L’assessore Andrea Maria Antonini, presente insieme al consigliere Andrea Assenti, ha inoltre anticipato che sono in fase di avvio numerose altre misure a sostegno dei lavoratori del mare su cui la Regione si sta confrontando con il Comune.
Nel ricordare come l’ultimo intervento organico di questo tipo a San Benedetto risale al 2008, il sottosegretario al Ministero dell’Economia e Finanze, on. Lucia Albano, ha invece espresso soddisfazione per veder concretizzato un traguardo su cui lavorava da anni, prima ancora di rivestire incarichi governativi, con numerose azioni volte a sollecitare l’azione del competenti dicasteri. “Il lavoro di squadra, come si vede, paga – ha concluso Albano – lo definirei “sistema mare” che va sviluppato e reso strutturale”.
Il sindaco Antonio Spazzafumo ha sottolineato invece la partecipazione a tutte le fasi dell’iter di rappresentanze della marineria: “Ho sempre voluto i marittimi sambenedettesi al mio fianco durante i diversi incontri che si sono succeduti sul tema. Era uno degli obiettivi prioritari che mi ero prefisso di raggiungere sin dal mio insediamento – ha detto il primo cittadino – la collaborazione tra istituzioni ha consentito di superare gli ostacoli e procedere speditamente verso l’appalto. Come sambenedettesi, dobbiamo essere tutti orgogliosi di questo traguardo che non esito a definire storico”.
Dopo l’incontro le autorità di sono spostate sulla banchina “Malfizia” dove sono ormeggiati i pontoni pronti ad iniziare i lavori.
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