DIOCESI – Pubblichiamo la riflessione di Don Gian Luca Rosati, parroco della Chiesa di Cristo Re a San Benedetto del Tronto, e tratto dal suo Blog https://gioiaepace.blogspot.com/2023/09/siamo-chiesa.html
Siamo Chiesa!
Qualche volta mi chiedo come mi vede la gente e mi ritrovo a sorridere perché di volta in volta sono:
quello che compila registri e certificati,
quello che dà il permesso per fare da padrino o da madrina (come se dipendesse da me e non dalla vita cristiana di chi chiede di fare il padrino o la madrina),
quello che organizza cene, gite, eventi sportivi, momenti di aggregazione,
quello che apre e chiude i cancelli e decide chi può stare dentro e chi deve stare fuori,
l’acchiappafantasmi (alcune richieste di benedizione delle case hanno tutta l’aria delle telefonate ai ghostbusters, e non sto facendo ironia),
quello che predica bene e razzola male,
il poliziotto o il carabiniere che deve presidiare l’oratorio per evitare che teppisti e teppistelli mettano tutto a soqquadro (a questo proposito, ringrazio le forze dell’ordine che intervengono sempre in maniera tempestiva quando me la vedo brutta e non so più che fare),
il responsabile della sicurezza,
il manutentore di caldaie, pompe di calore, tetti, grondaie, strutture,
l’amministratore condominiale,
l’organizzatore di eventi,
il guastafeste (perché non ci fai cantare questa canzone al matrimonio, perché non fai volare il drone in chiesa, perché non ci fai fare l’aperitivo nel portico della chiesa, perché non ci fai mettere la guida per il matrimonio, ché senza la guida che matrimonio è?,…),… e tante altre cose ancora.
E se non dovessi mostrarmi sorridente e disponibile per tutte queste cose e per altre ancora, poi… “non lamentarti che la chiesa si svuota!”.
Come? Come?
E la nostra comune vocazione a essere santi?
Io non vado a messa e la colpa è del prete che non ci sa fare? Ma che stiamo scherzando?
Io non leggo il Vangelo e la colpa è del prete che non mi porta il Vangelo dentro il bar o la discoteca o sulla spiaggia?
Io non vivo la mia vita cristiana e la colpa è del Vaticano o della Chiesa che non spende i soldi come a me sembra giusto?
Io non frequento più la parrocchia e la colpa è del Vescovo che ha spostato il mio prete?
Ma stiamo davvero scherzando?
Mi sa di no: mi sa che non stanno scherzando.
Mi sa che alcuni ne sono seriamente convinti.
Mi dispiace deludervi, ma la vocazione comune che abbiamo ricevuto con il Battesimo, ci rende tutti ugualmente responsabili della Chiesa di cui siamo membra vive, del tesoro che abbiamo trovato, della perla preziosa che rende luminosa e piena di gioia la vita nostra e del nostro prossimo.
Perciò, non tiriamoci indietro e non sprechiamo il nostro tempo nell’inutile e triste ricerca di capri espiatori (come fanno il mondo e i pagani), ma alziamoci in piedi e a Cristo che ci chiama rispondiamo tutti il nostro “Eccomi!” e siamo Chiesa!!!
Riccardo
Caro don Gianluca la tua riflessione è lapalissiana, ma purtroppo profondamente vera, da Adamo ed Eva in poi la colpa è sempre di qualcun’altro. ♂️
Paolo
Qui ci vuole l'inchino. Grazie don e buon "lavoro"!
Gianfranco Bertani
Ma la colpa è solo degli altri? Pagliuzza, tronco, ...
Bruno
Sono pienamente d accordo con lei, bisogna trovare il metodo per fare capire all'agente che lachiesa non è solo una dispensatrice di servizi a secondo delle necessità, un po di colpa nella chiesa la diamo sia aipretichea noi laici. Un buon pomeriggio a te
Gloria
Io vado a Messa comunque ma capisco la gente, ad esempio da noi viene ogni tanto un prete per aiutare nel nostro parrocco, ma quando fa la predica parla spesso male e critica le scelte della parrocchia e promuove per vendere i suoi libri.. io capisco che la nostra Chiesa è sempre più vuota
Francesca Nuzzo
Caro Don Gianluca, quando nel cuore non c'è Dio unico è vero amore, troviamo qualsiasi scusa per non venire in chiesa ed accusare ingiustamente. Purtroppo qualche screzio con il sacerdote puó succedere ma, se in chiesa vai con amore tutto si affronta. Comunque Grazie Don Gianluca per tutto quello che svolge con amore
Ivana
Dobbiamo renderci conto che Come ci sono padri di famiglia che danno il cattivo esempio cosi ci sono i sacerdoti che danno cattivo esempio. La vera luce è solo Gesù
Claudio
Carissimo Don Gian Luca. Capisco la tua difficoltà, purtroppo è la realtà di tutte le comunità delle chiese italiane. Riscoprire la nostra fede ricevuta il giorno del nostro battesimo. Nella nostra parrocchia da qualche anno io e mia moglie incontrando i genitori che chiedono il Battesimo per i loro figli, chiediamo ai genitori di commentare un brano di S. Paolo (Corini 12,1-15 e una catechesi di papa Francesco (udienza generale mercoledì 11 settembre 2013) su CHIESA MADRE DEI CRISTIANI. Aiutarli nel far commentare questi due brani riscoprono il vero significato di chiesa.
Renato
Bisogna anche fare capire ai Sacerdoti che la chiesa è di tutti i battezzati e che non è clericocentrica con loro al centro. Cosi' come fare capire ai battezzati che loro sono corpo della Chiesa e che devono mettersi in campo.
Filomena
Caro don, verissimo. Hai ragione su tutto, ma queste cose bisogna insegnarle alla gente e solo chi custodisce il deposito della fede può farlo. Molti agiscono e reagiscono male per ignoranza, perché tante cose nemmeno le conoscono. Ci sono molti parrocchiani che vanno a messa ma non sanno nulla di ciò che accade durante la celebrazione eucaristica perché nessuno glielo spiega. Le lectio e le catechesi sono fondamentali. Invece di "prendersela" e rimandare la battuta al "mittente che ignora" bisognerebbe rimboccarsi le maniche e iniziare a spiegarle le cose. La gente ascolta quando è attratta dal bello e poi impara e mette in pratica. Se incontra chi le rimanda la polemica allora "forse" si perde solo tempo. Caro don, infatti anche il "rimando polemico" è del mondo. Rimbocchiamoci le maniche e...apriamo la mente ed il cuore!!
Carla Panier Bagat
Verissimo. Verissimo anche che il sacerdote dovrebbe dare il buon esempio. Purtroppo vero anche che per quanto uno ci provi durante l'omelia o con incontri appositamente creati per "istruire e formare" la risposta affermativa e la partecipazione siano sempre molto scarse. L'ignoranza dilagante (non solo per le cose di chiesa) è veramente tanta. Anche per questo ci dobbiamo rimboccarsi le maniche. I primi cristiani erano pochi ma "guardate come si amano" notavano i pagani. Sarebbe la priorità per tutti... chissà se qualcuno lo può dire di noi?
rocco
D'istinto ho detto anche io "mi inchino", appena letto la riflessione di Don Gianluca. Poi ho letto i commenti ed in un un paio di essi ho trovato delle osservazioni da me condivisibili ma non proprio in linea con quanto dice don Gianluca. Allora? Non posso essere d'accordo con due opinioni contrapposte. Quindi? Quindi non si dovrebbe restare nelle proprie posizioni ritenendole giuste e sminuire le idee altrui ma imparare ad accettare il confronto e per farlo sono necessarie molte cose, ma una è indispensabile: ascoltare l'altro e cercare di capirlo. Invece ho l'impressione che ci limitiamo a guardare e non vedere, a sentire e non ascoltare come se noi, ognuno di noi, da un indizio fosse capace di capire tutto e gli altri, tutti gli altri, stiano - chi più chi meno- sbagliando tutto, o qualcosa, ...ma noi no. Noi abbiamo ragione e basta. Mi sa che dovremmo rivedere tutti le nostre posizioni, o almeno accettare che possano essere "da rivedere" o da metterle meglio a fuoco"