“Per la storia emozionante e densa di empatia di Seydou, adolescente senegalese che compie un arduo e minaccioso viaggio migratorio attraverso i deserti dell’Africa in cerca di un altrove migliore”.
È la motivazione del Premio Signis, assegnato durante l’80ª Mostra del cinema di Venezia al film “Io capitano” di Matteo Garrone.
“Si tratta di un cammino per la libertà e di un ‘coming-of-age’ che mostra un’esperienza umana di sofferenza in linea con il percorso di crescita di Seydou, che salva le vite di altri esuli lungo il tragitto preservando una purezza di cuore”, si legge ancora nella motivazione del riconoscimento: “Il regista Matteo Garrone racconta tale storia ricorrendo a un mix stilistico che accosta il realismo alla fiaba, consegnandoci un potente ritratto umano di fede, speranza e amore”. La giuria del premio Signis, inoltre – composta da Douglas Fahleson (presidente), Sergio Perugini (segrertario), Adriana Racasan, Peter Sheehan, Massimo Giraldi – ha assegnato inoltre una menzione speciale al film “Bastarden. The promised land”, diretto dal danese Nikolaj Arcel. “Il regista Nikolaj Arcel – viene spiegato nella motivazione – compone un affresco storico sulla Danimarca del XVIII secolo, un Western giocato sulla frontiera del Nord d’Europa che mette a tema una storia di fatica, privazione, discriminazioni e coraggio. Un uomo di umili origini prova a scalare la società in cui vive in cerca di riscatto; il suo è un cammino aspro e difficile, che alla fine lo conduce lungo una traiettoria morale a comprendere la centralità degli affetti nella propria esistenza”. Per Signis, inoltre, il film danese “offre, inoltre, una potente e poetica suggestione per il nostro presente, il richiamo al valore della famiglia e alla custodia della terra”.