foto SIR/Marco Calvarese

Marco Calvarese

È iniziato ieri da Nazareth il viaggio in Terra Santa organizzato dal Servizio per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli della Cei e dalla Fisc-Federazione italiana settimanali cattolici, per premiare i vincitori delle edizioni 2019 e 2020 del concorso giornalistico “Selezione nazionale ‘8xmille senza frontiere’”. “Benvenuti a Nazareth, il luogo dell’Annunciazione, il luogo in cui il Verbo si è fatto carne”, sono state le prime parole di mons. Rafic Nahara, vicario patriarcale latino in Israele, nell’accogliere i giornalisti pellegrini in Terra Santa, in visita al progetto di ampliamento, sicurezza ed inclusione della scuola materna, elementare, media e superiore con oltre 1300 studenti e 120 insegnanti, gestita dalle Fma-Figlie di Maria Ausiliatrice. Il progetto è stato finanziato dalla Cei con i soldi dell’8xmille, per un valore di 637.504 euro ed ha visto la realizzazione di 8 rifugi richiesti dal governo in base alle norme adottate, nuove aule ed un ascensore per permettere la frequentazione di ragazze e ragazzi disabili che rappresentano il 10-15% di studenti totali.

“Le nostre scuole hanno una missione veramente importante, l’educazione ma, soprattutto, noi accogliamo molti bambini cristiani e musulmani. La scuola cristiana è un luogo in cui prepariamo il futuro, per imparare a vivere insieme”,ha aggiunto il vescovo, sottolineando la crescente violenza che si respira nella società, non solo tra israeliani e palestinesi, ma anche nel mondo arabo, dove la crisi è dettata soprattutto dalla disoccupazione, curabile attraverso educazione e studio che offrono poi prospettive e futuro,“Cristiani, musulmani e drusi, noi insegniamo a questi ragazzi e ragazze a vivere insieme. È una missione molto importante, non solo per le famiglie ma per la società in cui viviamo”.

La struttura gestita dalle Fma di Nazareth offre un’offerta formativa dai 3 ai 18 anni, sullo stile di Don Bosco e di Madre Mazzarello per formare studenti che imparino a vivere la vita da buoni cristiani e onesti cittadini, e la convivenza interreligiosa è di casa, infatti musulmani e cristiani sono in eguale percentuale e studiano e giocano assieme senza dare peso alle differenze religiose.

“Oggi abbiamo visto i bambini che camminano sulle strade di Nazareth. Guardando i bambini che ci aspettavano sotto il sole, ci è venuto in mente che sotto quello stesso sole c’era Gesù che magari aspettava che Giuseppe tornasse a casa”, ha dichiarato Mauro Ungaro, presidente della Fisc, che ha ringraziato Hanana Nimry, preside scuola secondaria, Rita Haddad, preside scuola primaria, Susha Khoury, coordinatrici insegnanti di inglese, suor Souad Khalir, amministratrice del plesso, e suor Anna Nava, preside scuola dell’infanzia,“girando tra quei corridoi, ci siamo resi conto di cosa significhi costruire la pace qui a Nazareth”.

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