“Sono estremamente allarmato dalla decisione del governo della Repubblica Dominicana di chiudere il confine terrestre, marittimo e aereo con Haiti. Esorto il governo a riconsiderare la sua decisione, che avrà gravi ripercussioni per le persone su entrambi i lati del confine. Inoltre, esorto entrambi i governi a tornare al tavolo dei negoziati e a seguire il processo delineato nella Dichiarazione congiunta del 27 maggio 2021 per raggiungere una soluzione pacifica a questa controversia”. A dichiararlo, in una nota ufficiale diffusa ieri, è l’esperto nominato dalle Nazioni Unite per i Diritti umani ad Haiti, William O’Neill. “Molte imprese della Repubblica Dominicana – si legge nella nota – dipendono dal commercio transfrontaliero con Haiti per il loro sostentamento. Migliaia di posti di lavoro sono a rischio e le imprese della Repubblica Dominicana, che dipendono in larga misura dai lavoratori giornalieri haitiani, subiranno ripercussioni economiche immediate dalla chiusura”. Per quanto riguarda Haiti, “l’impatto sarà ancora più grave. A causa dell’insicurezza e della violenza delle bande ad Haiti, molti beni essenziali come cibo, attrezzature mediche e medicinali vengono importati dalla Repubblica Dominicana. I direttori delle cliniche mediche di Haiti mi hanno detto che non saranno in grado di curare i loro pazienti se l’accesso alla Repubblica Dominicana sarà interrotto. Sono in gioco vite umane”. Haiti riceve almeno il 25% del suo cibo dalla Repubblica Dominicana. Molte scuole della zona di confine acquistano al confine il cibo che usano per i pranzi degli studenti. Anche l’accesso all’acqua sarà ostacolato, secondo l’Onu. “Esorto la Repubblica Dominicana a consentire la consegna di tutti gli aiuti umanitari e dei beni di prima necessità ad Haiti, per evitare di esacerbare ulteriormente una crisi già grave che mette a rischio soprattutto i più vulnerabili, tra cui bambini e anziani – prosegue O’Neill -. Mi rendo conto che la complessità della situazione ad Haiti ha un forte impatto sulla regione e ha sollevato preoccupazioni nella società dominicana. Affrontare con successo queste preoccupazioni richiede misure e passi basati sui diritti umani e sui principi umanitari, rispondendo con solidarietà alla luce della situazione umanitaria del Paese”. Conclude l’esperto: “Condivido le gravi preoccupazioni dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani sulla situazione dei migranti haitiani e sul continuo rimpatrio forzato di haitiani dalla Repubblica Dominicana. Durante la mia ultima visita ad Haiti, ho ascoltato terribili testimonianze di maltrattamenti ai danni di migranti haitiani, compresi bambini e donne incinte e in allattamento. L’incessante violenza e le violazioni e gli abusi dei diritti umani ad Haiti non consentono attualmente un ritorno sicuro, dignitoso e sostenibile degli haitiani nel Paese”.

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