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L’antica città romana di Cupra Marittima riemerge in tutto il suo splendore

CUPRA MARITTIMA – L’antica città romana di Cupra Marittima riemerge in tutto il suo splendore. Ultimo importante ritrovamento è la soglia del vestibolo di accesso alla piazza forense, in prossimità delle mura nord della Civita. Venerdì 22 settembre alle 17:30, al Parco Archeologico Naturalistico Civita, si terrà un incontro rivolto alla cittadinanza con gli archeologi dell’Università di Napoli “L’Orientale”, che illustreranno le aree interessate e i risultati delle ricerche della III campagna di scavo condotta a settembre 2023.
Quest’ultima è stata realizzata nell’ambito di un più ampio progetto di ricerca, che vede coinvolto l’ateneo napoletano e avviato in regime di concessione ministeriale nel 2022, dedicato alla piazza forense e agli edifici circostanti scoperti nel parco archeologico cuprense. Le indagini hanno permesso di comprendere la planimetria e i differenti momenti di vita di alcuni edifici del foro e, soprattutto, di ampliare il percorso di visita coniugando la ricerca con la fruizione e la valorizzazione del parco.
«Sono scoperte eccezionali che raccontano la storia della nostra città e che vogliamo condividere con tutti i cuprensi – dichiara il sindaco di Cupra Marittima, Alessio Piersimoni – I ritrovamenti archeologici rappresentano un’importante risorsa per il nostro territorio sia dal punto di vista storico che turistico. Per questo, fin da quando questa amministrazione si è insediata, abbiamo cercato di valorizzare il parco e di renderlo maggiormente fruibile alla cittadinanza con visite guidate ed eventi dedicati».
«L’incontro di venerdì è aperto a tutta la cittadinanza. Sarà un’occasione unica per scoprire il nostro patrimonio archeologico, quindi le nostre radici e la nostra identità- commenta l’assessore alla Cultura, Daniela Luciani-. I reperti rinvenuti nelle tre campagne di scavo testimoniano l’importanza che ricopriva la Civita in epoca romana e valorizzano Cupra Marittima come sito di rilevante interesse archeologico».
L’evento, al quale parteciperanno numerose autorità, prevede anche una degustazione di prodotti tipici del territorio e di bevande realizzate a base di agrumi e di frutti presenti nel parco.
A Cupra Marittima gli incontri per la valorizzazione del patrimonio storico archeologico proseguono il 23 e il 24 settembre con le iniziative organizzate dall’Archeoclub in occasione delle “Giornate Europee del Patrimonio”, che si terranno rispettivamente presso la Sala Consiliare del Comune (ore 17:30) e presso il Museo Archeologico del Territorio a Marano (ore 16:00).

GLI SCAVI
I primi due anni sono stati dedicati allo studio del tempio forense, messo in luce in tutta la sua estensione nel luglio scorso. Gli scavi hanno permesso di datare la costruzione del tempio ad età augustea e di riconoscerne un secondo momento di ricostruzione nel corso della prima metà del II secolo d.C. Durante gli scavi sono stati rinvenuti frammenti della decorazione pittorica e di elementi architettonici in calcare che decoravano il pronao dell’edificio sacro.
La campagna di settembre si è invece concentrata sul lato sud-occidentale della piazza forense, dove gli scavi precedenti non avevano completamente liberato dagli strati di crollo l’arco che si affaccia sul lato meridionale del tempio. Proprio in quest’area è stato possibile recuperare elementi della decorazione dell’arco, di alcune basi statuarie e del tempio. Sono stati rinvenuti numerosi frammenti di iscrizioni di epoca imperiale che dovevano, in origine, essere collocati su questi edifici. Già in passato ne erano stati recuperati altri conservati al Museo Civico di Ripatransone e al Museo del Territorio di Cupra Marittima, quest’ultimo sito nel Borgo medievale di Marano.
Un secondo intervento è stato effettuato nell’area in prossimità delle cosiddette mura Nord della città e ha permesso di mettere in luce una soglia del probabile vestibolo d’accesso alla piazza forense. I nuovi ambienti indagati hanno restituito importanti livelli di crollo delle strutture murarie depositati su strati di bruciato. Era una zona molto frequentata, come testimoniato dal reimpiego, in prossimità della soglia, di un grande capitello ionico forse prelevato da un imponente edificio del lato orientale del foro.
Lo scavo è stato realizzato dagli studenti dei corsi triennali e magistrali di Archeologia dell’Ateneo, nonché della Scuola di Specializzazione Interateneo OR.SA. (Orientale – Salerno).