Si è svolto per il secondo anno consecutivo, presso la sezione femminile del carcere di Rebibbia l’evento “A Rebibbia, Scendiamo in campo per la pace”. Come per le più “sofferte” partite di calcio, in tanti, per due ore, hanno esultato e tifato le quattro squadre dell’incontro quadrangolare ospitato all’interno delle mura del carcere romano. A sfidarsi, in un’amichevole di calcetto, le detenute dell’Atletico diritti, gli operatori penitenziari e i numerosi ospiti sopraggiunti per l’occasione.
Sulle loro magliette i colori delle diverse associazioni e società sportive che, insieme a Prison Fellowship Italia Onlus, promotrice dell’evento, si sono messe in gioco per lanciare, ancora una volta, un appello alla pace e all’unità tra i popoli. Per ognuna di queste realtà, tanti ex campioni e atleti olimpici dello sport. A giocare in campo, inoltre, la squadra femminile di calcio dell’Associazione So.Spe. capitanata da suor Paola D’Auria (nota religiosa tifosa della Lazio). A dare il calcio d’inizio la direttrice di Rebibbia femminile, la dott.ssa Nadia Fontana che, dopo aver ringraziato tutti gli ospiti presenti, ha sottolineato come lo sport sia importantissimo nel trasmettere valori come l’amicizia e la lealtà, ma soprattutto il rispetto della persona e delle regole, principi fondamentali per un percorso riabilitativo e per una società sana. Marcella Reni, presidente dell’associazione Prison Fellowship Italia (PFIt) ha dichiarato a margine dell’incontro: “L’augurio di ‘non ritrovarci’ insieme il prossimo anno; la vita – ha proseguito la dott.ssa Reni -, come anche la reclusione, sono partite importanti da giocare”. Suor Paola D’Auria, responsabile dell’Associazione So.Spe, ha detto: “Conosco bene la realtà carceraria perché frequento il carcere romano maschile di Regina Coeli da ben 42 anni!”. Ma vedere giocare queste ragazze in campo, per la pace, “è davvero emozionante perché, rispetto all’ambiente maschile, esprimono tutta la loro voglia di fare squadra, di dare il meglio divertendosi e comunicando la bellezza di stare insieme per un obiettivo comune”.
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