“Non ci sarà nessuna conversione fruttuosa tra non se non riconosciamo che ognuno di noi parla con autorità”. Ne è convinto padre Timothy Radcliffe, che nella quinta meditazione del ritiro spirituale alla Fraterna Domus di Sacrofano, che si conclude questa sera, ha affermato: ”Tutta la Chiesa è afflitta da una crisi di autorità”. Come ha detto un presule asiatico, “la crisi degli abusi sessuali ci ha discreditato”. “Il mondo intero soffre di una crisi di autorità”, la tesi di Radcliffe: “le istituzioni hanno perso autorità, i politici, la legge, la stampa hanno visto la loro autorità precipitare. L’autorità sembra appartenere ad altre persone: ai dittatori che prendono il potere in molti luoghi, ai nuovi media o alle celebrità e agli influencer. Il mondo dipende da voci che parlano con autorità sul senso delle nostre vite. Voci pericolose che pretendono di riempire il vuoto”. “Bellezza, bontà e verità”: sono queste, per il religioso, le tre fonti dalle quali la Chiesa deve attingere per recuperare la sua autorità, che è “multipla e mutualmente relazionata”. “Non c’è bisogno di competizione, come se i laici possano avere più autorità se i vescovi ne hanno meno”, il grido d’allarme di Radcliffe, che ha messo in guardia anche dalla cosiddetta competizione tra “conservatori e progressisti”.
“Il nostro mondo è pieno di rabbia”, ha denunciato il teologo domenicano nella sesta meditazione: “Parliamo della politica della rabbia. Un libro recente si chiama ‘Rabbia americana’. Questa rabbia contagia anche la nostra Chiesa. Una rabbia giustificata per l’abuso sessuale di bambini. Rabbia per la posizione delle donne nella Chiesa. Rabbia verso quegli orribili conservatori o orribili liberali”. “Osiamo noi, come Gesù, chiederci l’un l’altro: ‘Di cosa state parlando?’ – ha chiesto il religioso commentando il brano evangelico dei discepoli di Emmaus: “Perché sei arrabbiato? Osiamo ascoltare la risposta? A volte mi stanco di ascoltare tutta questa rabbia. Non posso sopportare di sentire altro. Ma devo ascoltare, come fa Gesù, mentre cammina ad Emmaus”. “Molti sperano che in questo Sinodo venga ascoltata la loro voce”, ha concluso Radcliffe: “Si sentono ignorati e senza voce. Hanno ragione. Ma avremo voce solo se prima ascolteremo”.
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