COLONNELLA – Ancora un prestigioso riconoscimento per il poeta Ermanno Capriotti, il quale, domenica 1 ottobre, presso il Villaggio Turistico Lido d’Abruzzo di Roseto degli Abruzzi, ha ricevuto il Premio Speciale dell’Associazione Culturale Euterpe di Jesi, oltre ad una menzione d’onore, nell’ambito della 14° edizione del Concorso Letterario Nazionale Città di Cologna Spiaggia. Il poeta colonnellese, che ha partecipato con la sua poesia “E vorrei” dedicata alla perdita del suo amato figlio Luigi Edoardo, ha ricevuto l’ambìto premio direttamente dalle mani della poetessa Margherita Bonfiglio per la sezione “Poesia in verso libero” presieduta dal poeta chietino Dante Marianacci, scrittore, saggista e giornalista, che per oltre trent’anni è stato in giro per il mondo come dirigente culturale del Ministero degli Affari Esteri.
“La perdita di un figlio – ha dichiarato Capriotti – di per sé rimane inesprimibile. Non esiste parola che possa contenerla. Io ho solo provato a mettere su carta il mio dolore senza fine. L’ho fatto da subito, appena mio figlio è venuto a mancare. E l’ho fatto essenzialmente per me, all’inizio perché ne ho sentito l’esigenza, poi perché con il tempo ho capito di non poterne più fare a meno ed infine perché ho sentito la necessità di doverle condividere con chi, come me, ha conosciuto questo dolore.”
A salire sul palco non è stato solo il poeta Capriotti, ma anche la prof.ssa Pasqua Gina D’Ambrosio, moglie del poeta, che ha raccontato: “Noi abbiamo perso nostro figlio il 2 Settembre del 2008, quando, a soli vent’anni, è stato investito ed ucciso, travolto da un’automobile che faceva inversione di marcia in un punto assolutamente vietato. Da subito mi sono resa conto che non avrei potuto ottenere giustizia per mio figlio, però mi sono impegnata affinché altri genitori potessero averla“. La D’Ambrosio ha quindi raccontato la battaglia, che l’ha vista in prima linea, per far introdurre in Italia il reato di omicidio stradale. Una battaglia vinta nel 2016.
Numerosi i riscontri dei presenti che sono stati letteralmente travolti dai versi del poeta Capriotti.
Queste le parole della prof.ssa Irene Gallieni, ideatrice ed organizzatrice del Concorso fin dalla sua nascita nel 2009: “Iniziato come una piccola kermesse culturale a livello locale, il Concorso negli anni si è arricchito molto, giungendo a registrare undici sezioni di premiazione, tra le quali poesia, narrativa, romanzo storico e fiabe per l’infanzia. Per la categoria ‘Poesia in verso libero’, Capriotti è stato una vera rivelazione. Sono ormai quattordici anni che curo il nostro Concorso e questa è stata la prima volta che il pubblico si è alzato in piedi ed ha applaudito così a lungo uno dei premiati. Un’ovazione mai ricordata! La poesia ‘Vorrei’ di Ermanno Capriotti, declamata dal poeta stesso con passione e coinvolgimento, ha saputo non solo raccontare, ma addirittura trasmettere, a tutto il pubblico presente, i forti sentimenti da lui provati: il dolore per la morte di un figlio, la rabbia per averlo perso ingiustamente, l’amore grande per quel figlio, un amore che va oltre lo spazio e oltre il tempo. I versi di Capriotti, dettati dal cuore e non dalla ragione, sono entrati nel cuore di ciascuno di noi”.
Dello stesso avviso anche Paolo Montanari, scrittore, giornalista e critico letterario, che in questa edizione del Concorso Letterario Nazionale Città di Cologna Spiaggia è stato presidente di giuria nella sezione ‘Romanzo storico’: “Sono poeta anch’io. È per questa ragione che, pur non essendo uno dei premiati della mia categoria, ho molto apprezzato Capriotti, tanto che ne parlerò anche durante la mia rubrica radiofonica ‘Frammenti culturali’, in onda ogni lunedì mattina su Radio Talpa. Mi è piaciuta la presenza discreta di un poeta nascosto, silenzioso, ma profondamente sensibile alla vita. In particolare sono rimasto colpito da un’altra opera che Ermanno ha declamato domenica scorsa, ‘Ma che ne sanno’, già vincitrice nel 2017 del Premio Nazionale Pasquale Fortunato. Una poesia che mi ha coinvolto e commosso, perché, con versi semplici ma profondi, ha saputo trasmettere il profondo dolore per la perdita del figlio e ha saputo trasformarlo in poesia. Ermanno stesso ha detto: ‘Io non ero poeta, ma sono diventato poeta dopo la morte di mio figlio’. I versi di questo padre ferito sono un grido di dolore rivolto ad una umanità spesso indifferente e lontana dai drammi degli altri, che ormai guarda alle guerre o ai disastri delle migrazioni solo dalla tv, in maniera distaccata. Ma, al tempo stesso, i versi di Ermanno Mi hanno trasmesso anche tanta speranza: ho compreso, infatti, che non solo il pensiero detto davanti ad una tomba è preghiera, bensì anche la poesia diventa essa stessa preghiera, una poesia che tutti possono leggere, una poesia attraverso la quale tutti possono partecipare alla sua sofferenza, al suo dolore. Il grido di dolore di un padre si trasforma così nel grido di dolore di chiunque legga questi versi; la poesia quindi diventa strumento di redenzione dell’umanità intera“.
La poesia “E vorrei” è tratta dalla raccolta “L’ombra dall’assenza”, prima fatica letteraria del poeta Capriotti edita da Arsenio Edizioni. Molto soddisfatta l’editrice Valeria Di Felice: “Quella di Ermanno è un’opera che porta con sé tutta l’urgenza di chi decide di condividere per la prima volta con il lettore il proprio mondo emotivo. In questo caso la colonna sonora delle poesie sta in un canto della mancanza incolmabile che tuttavia diventa la traccia di un amore infinito che si rinnova pagina dopo pagina”.
Questi i versi che hanno condotto Capriotti ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento:
E vorrei
(tratta dalla raccolta “L’ombra dell’assenza”, Arsenio Edizioni)
Non vorrei grandi cose per me,
non vorrei lussi, glorie,
concrete certezze
e neppure fama, allori
o grandiose ricchezze.
Non vorrei potere in terra,
santi in cielo o altre sciocchezze,
ma il ritorno la sera
di quel sorriso sincero,
di quella voce pulita,
di quel saluto cordiale,
di quel passo festoso
nel salire le scale,
di quel cuore, ora assente,
che doveva durare.
Vorrei anche riavere
i sapori che ho perso
quel colore, quel cielo,
il canto e il verso,
la furia del vento,
il rumore del mare
e vorrei che la vita,
il gioco e la neve
tornassero uguali.
Vorrei di notte
incontrarlo nel sogno
e al mattino un sole che scalda
va bene anche un tiepido raggio
ma non buio e gelo
ancor prima del viaggio.
Ora sto qui a ripensare com’era
sto qui a ingannare il dolore
la sera
e se nulla è rimasto
delle scorse atmosfere non ho
modo né forza
di aggrapparmi a chimere.
“Ho scritto questa poesia nel periodo più buio del mio dolore, quando avevo perso ogni tipo di fede. Mi fa piacere che questo sentimento sia giunto ai cuori dei lettori. Negli anni ho imparato ad accogliere questo dolore e a non lasciare che l’ultima parola appartenga alla morte, bensì, come ho scritto in un’altra lirica, ‘Mio figlio’, affido la mia Speranza alla Luce di un Giorno Stupendo. Auguro a tutti i genitori di quei figli andati via troppo presto, di trovare un modo attraverso il quale comunicare il proprio dolore, per far sì che diventi cura per se stessi e per altri, proprio come è capitato a me”.
La poesia di Capriotti è stata pubblicata nell’Antologia della 14° edizione del Concorso Letterario Nazionale Città di Cologna Spiaggia in cui sono raccolte tutte le fatiche letterarie degli autori che hanno vinto il premio nell’anno 2023 in ciascuna delle undici sezioni premiate.