DIOCESI – Si è svolta mercoledì 4 ottobre, alle ore 18:30, presso la chiesa Sant’Antonio di Padova in San Benedetto del Tronto, una celebrazione eucaristica in onore di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia. La Santa Messa, presieduta da Mons. Carlo Bresciani, Vescovo della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, è stata concelebrata da Mons. Basile Tapsoba, Vescovo emerito del Burkina Faso, dal Vicario Generale don Patrizio Spina, dal responsabile della Pastorale Diocesana don Gianni Croci e dai Frati Minori Conventuali della Parrocchia.
Presenti alla celebrazione numerose autorità civili e militari: il primo cittadino di San Benedetto del Tronto, Antonio Spazzafumo; il Vice-prefetto Aurora Monaldi; il vicesindaco Antonio Capriotti; gli assessori Cinzia Campanelli e Domenico Pellei; la consigliera Gisella Mancaniello; la direttrice dell’Ast Ascoli Piceno Nicoletta Natalini; la Comandante della Capitaneria di Porto, la Capitana di Fregata Alessandra Di Maglio; il Questore Andrea Crucianelli, dirigente del Commissariato di Polizia; il Capitano Francesco Tessitore, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di San Benedetto del Tronto; il Tenente Colonnello Pompeo Quagliozzi, Comandante della Stazione Provinciale dei Carabinieri di Ascoli Piceno; il Capitano Tommaso Manfra, Comandante della Compagnia della Guardia di Finanza; Il Comandante della Polizia Locale di San Benedetto del Tronto, Pietro D’Angeli; il Commissario Giuseppe Brutti, Vice comandante della Polizia Locale; i Vigili Giorgetti e Fanesi che, in alta uniforme, hanno fatto la guardia al gonfalone della città; due rappresentanti dell’Associazione Nazionale Carabinieri.
All’inizio della celebrazione, animata dalla corale “Padre Domenico Stella”, è stato donato dalla Città di San Benedetto del Tronto l’olio con cui arderà, per tutto l’anno, la lampada votiva posta dinanzi all’effigie di San Francesco. È stato il sindaco Spazzafumo, in rappresentanza di tutti i cittadini, ad accendere la lampada.
Queste le parole del Vescovo Bresciani durante l’omelia: “La vita di San Francesco e le sue preghiere ci fanno comprendere quale sia l’atteggiamento giusto del cristiano, ovvero un atteggiamento di lode. Il cristiano, infatti, non può non pensarsi come oggetto di un dono d’amore. Tutti quindi siamo chiamati a riconoscere ed apprezzare quello che ci viene dato da Dio, proprio come faceva San Francesco, che sapeva restare nell’amore in ogni momento della vita. Pensiamo al Cantico delle Creature: esso è una lode a Dio per tutto ciò che c’è nel mondo. Tutto è grazia. Tutto è dono. Tutto è amore. Tutto viene da Dio. Ecco, allora, che noi non possiamo far altro che riconoscere, accogliere, rispettare, coltivare il dono di Dio. Dalle cose più semplici, come il prato, a quelle più grandi, come l’universo. Francesco infatti sapeva coltivare dentro di sé un sentimento di stupore e meraviglia per ogni cosa. Se pensiamo che la felicità risieda solo nelle cose grandi, probabilmente non saremo mai felici. Al contrario, potremo esserlo, solo se impareremo ad apprezzare anche quelle piccole, anche quelle che addirittura ci sembrano dolorose. Pensate che Francesco ringrazia il Signore anche per la morte: la chiama ‘sorella morte’. Di fronte a questo atteggiamento, ci chiediamo dunque: ‘Da dove viene questa grande capacità di Francesco?’ Dal sapersi belle mani di Dio e dal saper cogliere la sapienza e la bontà di Dio in ogni cosa. Al contrario, noi spesso sfruttiamo al massimo ciò che poi dovremmo lasciare, come i terreni, gli animali, il mare.”
“Francesco – ha concluso Mons. Bresciani – era in profonda pace con sé stesso, perché era in pace con il mondo e con Dio. È per questo motivo che il messaggio di San Francesco è valido ancora oggi, perché sa indicarci la strada per stare in questo mondo, per stare nelle relazioni, per stare in comunione tra noi. Impariamo, dunque, da Francesco a ringraziare il Signore per la bellezza del Creato che, altro non è, se non un riflesso dell’amore di Dio, così da essere in pace con Dio, con noi stessi e tra di noi”.
Prima della benedizione finale, padre Massimo Massimi, parroco della Parrocchia ospitante, ha ringraziato tutti i sacerdoti e le autorità intervenute. Poi il coro “Padre Domenico Stella” ha deliziato i presenti con una versione toccante ed emozionante del Cantico delle Creature. Al termine della celebrazione, i Frati hanno accolto le autorità e i fedeli nel vicino oratorio per un momento di convivialità.
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