La frontiera sud dell’Honduras è al collasso per il continuo arrivo di migranti, che entrando in America Centrale alla frontiera da Colombia e Panama, risalgono verso nord con l’obiettivo di arrivare negli Stati Uniti. Il Paese centroamericano, finora il principale punto di partenza di migranti, si sta invece affermando come territorio di, nonostante i numerosi rischi che si incontrano lungo questa rotta migratoria. A denunciarlo è l’ong “Azione contro la fame”, secondo la quale “le crisi politiche, la violenza, la mancanza di mezzi di sostentamento e la fame hanno aumentato gli spostamenti di persone da sud a nord, a un ritmo che richiede una risposta immediata”. Nei primi otto mesi del 2023, 196.120 persone sono entrate irregolarmente in Honduras, la maggior parte delle quali provenienti dal Venezuela (137.304) ma anche da Cuba (92.950), Ecuador (50.537), Haiti (31.300). Fuori dalla “contabilità” sono poi i numerosi cittadini del confinante Nicaragua, che sa anni fuggono dal regime di Ortega e dalla povertà.
Nel solo mese di luglio sono entrate in Honduras 48.953 persone, quattro volte di più rispetto allo stesso periodo del 2022, quando ne erano state registrate 11.895. Questi numeri, avverte l’ong, potrebbero essere molto più grandi, a causa della difficoltà a censire il fenomeno delle migrazioni irregolari
“L’aumento generale di questi spostamenti porta con sé un incremento del numero di famiglie con bambini a carico. Molti di questi bambini, soprattutto ecuadoriani e haitiani, arrivano in Honduras in condizioni nutrizionali delicate”, denuncia l’organizzazione, che lamenta la mancanza di fondi strutturali per fare fronte alla situazione.

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