(Strasburgo) Il Patto su migrazione e asilo fa un passo avanti. Oggi a Bruxelles i rappresentati degli Stati membri dell’Unione, riuniti nel Coreper, hanno raggiunto un accordo sul regolamento in materia di crisi migratorie: si trattava dell’ultimo capitolo rimasto in sospeso, bloccando l’intero processo che vede protagoniste le due istituzioni legislative a livello comunitario: il Consiglio e il Parlamento europeo. Tale intesa apre le porte al dialogo tra Consiglio (guidato in questo semestre dalla Spagna) e l’Europarlamento. Reazioni positive sono giunte dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen (la quale ritiene che il nuovo Patto possa divenire realtà prima della fine della legislatura in corso, nella primavera del 2024) e dal ministro degli esteri italiano Antonio Tajani (“un risultato importante per l’Italia”). Il tema-migrazioni e il Patto torneranno in discussione domani al Consiglio europeo a Granada.
Va notato che l’accordo è stato raggiunto a maggioranza: Polonia e Ungheria hanno votato contro; Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia si sono astenute. Il governo italiano ha voluto depositare una memoria scritta.
A Strasburgo, dove è in corso la sessione plenaria, si registra una reazione positiva: il Parlamento europeo annuncia infatti la ripresa dei negoziati sui regolamenti Eurodac e Screening, dopo l’accordo in Consiglio sulla proposta di regolamento sulla crisi. Il Parlamento europeo aveva deciso il 20 settembre di sospendere i negoziati su Eurodac e sui regolamenti sullo screening in assenza di un mandato del Consiglio sul regolamento sulle crisi. A seguito dell’accordo odierno tra gli Stati membri su questo mandato, entrambe le istituzioni possono dunque avviare negoziati su tutte le proposte legislative per il nuovo Patto su migrazione e asilo.
La presidente del gruppo di contatto sull’asilo Elena Yoncheva, dichiara: “Accogliamo con favore l’accordo del Consiglio su questa proposta legislativa fondamentale. La riforma della politica di asilo e migrazione dell’Unione europea, sulla quale ci siamo impegnati insieme al Consiglio in una tabella di marcia comune, è possibile solo se disponiamo di un meccanismo Ue prevedibile per sostenere gli Stati membri in situazioni di crisi, basato sulla solidarietà e responsabilità”. In vista dell’accordo in Consiglio, il Parlamento europeo “riprenderà i negoziati interistituzionali sui regolamenti Eurodac e Screening e confermiamo ancora una volta il nostro impegno a finalizzare la riforma” prima delle elezioni del prossimo anno.
Fra l’altro Tajani ritiene positivo il fatto che sia “stato tolto dal testo il paragrafo sulle Ong”. Il tema ha diviso nei giorni scorsi le posizioni di Roma e di Berlino.6

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