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Alla Festa per gli oratori la preghiera per la pace nel mondo

(Foto Siciliani – Gennari/SIR)

Roberta Pumpo

Disposti in cerchio nel quadriportico del Palazzo Lateranense circa 600 ragazzi, tenendosi per mano, hanno recitato il Padre Nostro per implorare il dono della pace nel mondo. È una delle fotografie della festa svoltasi ieri sera, 13 ottobre, in ringraziamento per gli oratori e le attività estive che nei mesi scorsi hanno coinvolto migliaia di giovani animatori della diocesi di Roma. “La gioia che stiamo vivendo è offuscata dal momento molto triste che sta attraversando il mondo. Ma la gioia porta pace e con gioia prendiamoci per mano e chiediamo al Signore di renderci tutti strumenti di pace” ha detto il vescovo ausiliare di Roma Dario Gervasi. Organizzata dall’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile con la collaborazione del Centro oratori romani, gli scout dell’Agesci e della Fse, l’Azione cattolica e l’Anspi, la prima festa di ringraziamento è iniziata con la celebrazione eucaristica nella basilica di San Giovanni in Laterano presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis. Tra i concelebranti il nuovo rettore del Pontificio Seminario Romano Maggiore, mons. Michele Di Tolve, e tre vescovi ausiliari che hanno accompagnato i giovani romani alla Gmg di Lisbona: il vicegerente Baldo Reina, Paolo Ricciardi e Dario Gervasi.

La navata centrale era gremita di giovani molti dei quali hanno partecipato alla Giornata mondiale della gioventù di Lisbona, altri ai campi estivi o agli oratori parrocchiali. Esperienze di condivisione e di fraternità per le quali è giunta “l’ora della gratitudine e di presentare al Signore i frutti del proprio servizio” ha detto il porporato definendo i ragazzi “il popolo dell’aurora” perché ogni volta che si aderisce alla volontà del Signore e “si compie un gesto di servizio, di tenerezza, di accoglienza” si è “testimoni di continue aurore nel mondo. La vostra grandezza – ha aggiunto – è il servizio, la vostra forza è l’amicizia con il Signore e tra di voi”. Guardando gli animatori, che avrebbe voluto abbracciare “uno per uno” per ringraziarli del “dono fatto alla Chiesa e alla città di Roma”, De Donatis si è detto certo che “le fatiche e le gioie del servizio, del pellegrinaggio e della condivisione” hanno permesso loro di comprendere i due segreti della felicità. “Essere amici di Dio ed essere generosi – le parole del cardinale -. Credere e amare donano unità e non disperdono, non dividono interiormente. Questi due pilastri hanno regalato pace”. Accanto all’altare era stato disposto un ritratto del beato Carlo Acutis che la Chiesa celebra il 12 ottobre. Auspicio del cardinale è ritrovarsi ogni anno, proprio nel giorno della memoria liturgica del beato, morto a soli 15 anni nel 2006, per “restituire al Signore ciò che si è ricevuto dal Suo amore”.

L’invito è quello di essere capaci, come Carlo, di dire sempre sì all’amore del Signore “a casa, a scuola, tra gli amici, all’Università, in parrocchia. Un sì gioioso, stabile, certo, affidabile, coraggioso e definitivo”. Don Alfredo Tedesco, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile, ha ricordato che in questi giorni la liturgia propone spesso l’immagine della vigna. “Stiamo vivendo il periodo della vendemmia, il raccolto meraviglioso di questa estate” ha affermato soffermandosi sull’esperienza della Gmg che la diocesi di Roma ha vissuto con altre undici diocesi del Lazio. Oltre 1.300 ragazzi che hanno raggiunto Lisbona dopo un lungo viaggio in nave. “Una grande esperienza di fede, per tanti un cambio di vita” ha affermato. Anche da don Alfredo l’invito a pregare per la pace. “Mettiamo in questa Eucaristia la terra di Gesù e le guerre che attanagliano il mondo” ha detto. Durante la festa nel cortile del Vicariato ha illustrato i prossimi appuntamenti della Pastorale giovanile di Roma a partire dalla Gmg diocesana che sarà celebrata domenica 26 novembre, solennità di Cristo Re. I giovani romani parteciperanno alla Messa presieduta da Papa Francesco a San Pietro alla quale seguirà un momento di festa nel centro storico. Dal 2 al 7 gennaio è in programma un pellegrinaggio la cui destinazione è ancora da stabilire. “Doveva essere in Terra Santa – ha spiegato don Alfredo -. lo faremo comunque in altro luogo pregando sempre per la pace”.

A breve prenderanno il via anche le visite nelle parrocchie a cura della pastorale giovanile diocesana, una missione alla scoperta delle realtà territoriali. Per la prossima estate si pensa ad un pellegrinaggio a Taizé. La parola è quindi passata ai ragazzi che hanno parlato delle attività alle quali hanno partecipato questa estate. Mirko, della parrocchia San Giovanni Leonardi, è stato animatore dell’oratorio estivo. Per lui l’Ores è “sinonimo di comunione, musica e divertimento”. Giulia ha invece vissuto l’esperienza del Villaggio oratorio, ossia “la settimana di formazione per animatori, catechisti e animatori che vogliono mettersi al servizio dei bambini in oratorio”. Per descrivere il Villaggio ha scelto le parole “comprensione, felicità e casa” perché per lei “tutto ciò che riguarda la Chiesa è analogo al clima familiare di casa”. Silvia, della parrocchia San Bonaventura da Bagnoregio, questa estate è stata animatrice in oratorio e ha partecipato sia alle giornate di formazione al Villaggio sia al pellegrinaggio che l’ha portata a Lisbona. La Gmg è stata “un’esperienza di crescita e fratellanza. Ho capito che ho tanti fratelli nella fede e ho compreso quali sono le cose essenziali della vita” ha detto. I rover e le scolte del clan Phoenix del gruppo scout Agesci Roma 15 hanno invece partecipato al campo estivo. Per loro “un’estate scout piena di sorrisi, di gioia e di vita”.

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