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Povertà: Russo (Alleanza), “la fragilità sociale non può essere affrontata con un approccio episodico e categoriale, servono misure strutturali”

“La povertà assoluta in Italia è aumentata in modo consistente, nonostante le misure di sostegno al reddito: cosa accadrà, ora che la platea dei beneficiari è stata drasticamente ridotta?”: lo domanda Alleanza contro la povertà, commentando i dati Istat presentati ieri, relativi all’anno 2022. “Dati che ci preoccupano, ma con ancora maggiore preoccupazione pensiamo a quelli relativi al 2023, che in previsione non saranno certamente meno critici – spiega Antonio Russo, portavoce nazionale di Alleanza contro la povertà -. Lo sappiamo, perché da un lato inflazione e guerre continueranno a colpire soprattutto i meno abbienti, dall’altro la platea dei beneficiari di misure di sostegno al reddito si sta riducendo drasticamente, con oltre 160mila persone lasciate fuori già da agosto 2023”. “La povertà viene affrontata con misure spot e bonus, di cui Istat sottolinea l’importanza nel ridurre l’incidenza della povertà. Ma sono misure temporanee, mentre per combattere un fenomeno strutturale come la povertà, servono misure altrettanto strutturali. Non possiamo limitarci a commentare i fenomeni quando sono già avvenuti: dobbiamo governarli attraverso le politiche – continua Russo -. Invece, oggi siamo di fronte a politiche di contrasto alla povertà che non affrontano la questione alla radice, ma anzi smantellano il principio su cui queste misure dovrebbero basarsi, che è quello dell’universalità selettiva. Con le nuove misure di contrasto introdotte dalla legge 85/2023, i poveri vengono divisi in occupabili e non occupabili”. Anche in questa occasione, conclude il portavoce nazionale, “ribadiamo che la fragilità sociale non può essere affrontata con un approccio episodico e categoriale”.

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