Di Don Gian Luca Rosati
«È un’ora buia. Questa è un’ora buia, Madre. E in questa ora buia ci immergiamo nei tuoi occhi luminosi e ci affidiamo al tuo cuore, sensibile ai nostri problemi» (dalla Preghiera del Papa per la pace del 27 ottobre 2023).
Mi sono rimaste particolarmente impresse queste parole di Papa Francesco.
Mi ricordano quando da piccolo il buio mi faceva paura ed ero in grado di sopportarlo solo se c’era lì mia madre a tenermi la mano o a prendermi in braccio.
Mi fanno pensare all’urgenza che ho di tornare bambino. Il bambino ha paura del buio. Il bambino fugge il buio. Il bambino vuole che ci sia sempre una luce accesa a impedire l’arrivo del buio. Il bambino cammina nel buio solo se c’è lì con lui uno più grande: «Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza» (Salmo 22, 4). Il bambino non stringe alleanza col buio.
Io a volte sì. A volte cedo alla tentazione di considerare alleato il buio. E ogni volta che succede mi ritrovo, poi, a riconoscere d’essermi perso.
La paura del buio si attenua col passare degli anni. Crescendo ci si convince che il buio può far comodo: il buio permette di fare cose che alla luce del sole non faremmo mai; il buio permette di ottenere vantaggi personali anche a scapito del prossimo e della comunità; il buio permette di non avere vergogna e di non farsi scrupoli; il buio permette di nascondersi agli occhi del nemico, ma anche dell’amico: «Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte» (Gv 13, 30).
Così oggi m’immagino il Papa che si immerge negli occhi luminosi della Beata Vergine Maria per trovare in lei quella fiducia, quella tenerezza che consente di camminare anche in quest’ora buia tenendo sempre fisso lo sguardo sul Suo Figlio Gesù!
Quando mancano 54 giorni a Natale,
ti chiedo Signore la grazia di tornare ad aver paura del buio, come quand’ero bambino;
ti chiedo la grazia di scegliere sempre la luce;
ti chiedo la grazia di attraversare le ore di buio senza mai perdere di vista Te, Luce che mai si spegne;
ti chiedo la grazia di entrare già qui e ora nel regno dei cieli: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli» (Mt 18, 3).