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Mozambico: a Cabo Delgado sfollati, caos e terrore nei villaggi

“Cabo Delgado, a nord del Mozambico, è una regione ancora destabilizzata e in bilico, stretta tra le violenze dei gruppi armati e dell’esercito governativo”, si legge in un servizio di Popoli e Missione (versione on line). “Il rischio di attacchi terroristici è elevatissimo, tanto che la popolazione fuggita dai villaggi sulla costa rimane ancora accampata in diversi campi profughi, tra i quali quelli del distretto di Balama. Altrettanto elevato è il pericolo di attacchi da parte dell’esercito”. È proprio nel distretto di Balama che operano cinque missionarie comboniane, tra le quali suor Anna Insogna che parla alla redazione dalla cittadina della regione di Cabo Delgado. “C’è da dire che a Balama siamo un po’ più al riparo rispetto ai distretti del Nord, sebbene si situi a Cabo Delgado – racconta -. Il nostro compito è quello di assistere gli sfollati interni perché il governo dà pochissimi fondi e aiuti, ma noi grazie alle offerte riusciamo a ricavare qualcosa per loro”. Suor Anna dice che le comboniane di Balama visitano periodicamente i tre campi rifugiati: “li aiutiamo, ma è davvero una piccola goccia nel mare”.
A Roma domani si parlerà di Mozambico, del Piano Mattei per l’Africa e di giustizia ambientale, grazie alla presenza di due esponenti della Chiesa locale e dell’attivismo mozambicano, invitati da Focsiv e Movimento Laudato Sì. Interverranno in presenza, presso la sala stampa estera di via dell’Umiltà 83, Antonio Muagerene, responsabile dei programmi della Caritas arcidiocesana di Nampula e rappresentante della Conferenza episcopale del Mozambico, e Daniel Ribeiro, attivista
mozambicano e membro di Justiça Ambiental JA! / Friends of the Earth Mozambique.
Entrambi descriveranno l’impatto dell’estrattivismo (gas e petrolio) sul territorio e sulla popolazione della provincia Cabo Delgrado. Modera l’incontro Ilaria De Bonis, giornalista del mensile Popoli e Missione.

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