“La Comece sostiene l’importanza dell’istruzione religiosa confessionale a tutti i livelli di apprendimento, sottolineandone il ruolo fondamentale per lo sviluppo integrale dei giovani, perché consente loro di approfondire questioni di fede, spiritualità, vita e significato”.
Così si legge in una nota diffusa ieri dalla Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece), che commenta positivamente una risoluzione del Parlamento europeo di settembre sul tema “Sistema delle Scuole europee – Situazione attuale, sfide e prospettive”, in cui si sostiene il “mantenimento dell’attuale offerta di educazione religiosa ed etica”. Dice infatti il segretario generale Comece, padre Manuel Barrios Prieto, che “l’educazione religiosa dei bambini è un fattore importante anche per l’alfabetizzazione religiosa nell’Unione europea”. Gli organismi competenti delle Scuole europee – spiega la nota Comece – stanno discutendo di “riforme che potrebbero modificare l’offerta dell’insegnamento religioso negli ultimi due anni di scuola secondaria”, per questo l’organismo europeo dei vescovi sta “affrontando tali proposte di modifica con il Segretariato delle Scuole europee”, oltre che dialogare con genitori, coordinatori e altre Chiese e comunità religiose (cattoliche, protestanti, ortodosse, ebraiche e musulmane) responsabili dell’educazione religiosa. E continuerà a seguire i prossimi passi del Segretariato delle Scuole europee, “riguardo l’assegnazione degli insegnanti di educazione religiosa”.