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Colonnella, intervista ai giovani Martina e Matteo Biagi, campioni europei di karate

COLONNELLA – Sono fratello e sorella, hanno rispettivamente quattordici e tredici anni, vivono a Colonnella e sono saliti sul podio dei Campionati Europei di World Karate-Do Alliance, nelle categorie Cadetti (14/15 anni) e Mini-Cadetti (12/13): si tratta di Martina e Matteo Biagi, due giovani atleti che lo scorso 31 Ottobre sono volati in Belgio per disputare le gare dall’1 al 4 Novembre 2023, presso l’Arena Country Hall di Liegi. Allenati dai Maestri Sandro Pavoni e Patrizia Di Giosia, i due giovani talenti colonnellesi hanno sbaragliato gli avversari, portando a casa un primo ed un terzo posto assolutamente inaspettati e facendo salire a diciannove il già ricco medagliere della Scuola A.S.D. Karate Pavoni di Alba Adriatica, affiliata a Karate Team Italia.
Abbiamo incontrato i due giovani campioni europei per farci raccontare la loro esperienza.

Cosa fate nella vita?
Martina: Io sono una studentessa del Liceo Scientifico Aeronautico “Antonio Locatelli” di Grottammare, dove frequento la classe 2°A-Ls.
Matteo: Io, invece, frequento la classe 3°A della Scuola Media Secondaria di Primo Grado dell’Istituto Comprensivo Corropoli – Colonnella – Controguerra, plesso di Colonnella.

Quando e come siete entrati nel mondo del Karate?
Martina: Ricordo perfettamente la data, in quanto il giorno prima era stato il mio compleanno: era il 19 Gennaio del 2022. Per alcuni anni, da piccola, avevo frequentato una scuola di danza classica, ma, nonostante una iniziale e forte passione, poi avevo lasciato perdere, in quanto non mi coinvolgeva più particolarmente. Ho poi intrapreso un’altra attività sportiva per due anni: il nuoto, uno sport che mi è sempre piaciuto e continua a piacermi, ma ho preferito abbandonare le lezioni, un po’ per pigrizia, un po’ perché all’epoca non avevo nessuno con cui condividere l’esperienza. Negli anni a seguire non mi sono più dedicata allo sport, forse anche per questioni legate alla pandemia che un po’ ha bloccato le nostre vite. Lo scorso anno, però, mio padre mi ha proposto questo corso di Karate. All’inizio mi sono messa a ridere: non capivo infatti perché me lo proponesse, visto che non avevo mai mostrato interesse per questa disciplina e non capivo come gli fosse venuto in mente. Poi, però, ho pensato che assistere a qualche lezione di certo non mi avrebbe fatto male! Così ho incontrato prima i miei Maestri, Sandro e Patrizia, e poi anche due compagne d’avventura, divenute anche amiche, Ludovica e Carola, con cui mi sono trovata molto bene. Questo clima di accoglienza e condivisione mi è piaciuto molto e mi ha convinta a restare. Alla prima gara ufficiale, avvenuta quasi un anno dopo, a dicembre 2022, l’emozione e l’adrenalina della gara mi hanno fatto capire che in pochi mesi il mio interesse era cresciuto moltissimo e che ormai il karate era ormai divenuto la mia passione.
Matteo: Anche io non ho mai mostrato un particolare interesse verso questa disciplina sportiva. Ho sempre preferito il nuoto a qualsiasi altro tipo di sport. Poi lo scorso anno, mio padre ha portato me e Martina a fare qualche lezione di prova e sono rimasto subito affascinato dal fatto che questo sport non sia solo fisico, bensì presenti anche un aspetto mentale da non trascurare. Da Gennaio 2022 ad oggi non ho più smesso!

Come ci si allena per giungere a diventare campioni europei?
Martina e Matteo: Intanto siamo partiti con i due consueti allenamenti settimanali, ottenendo entrambi la cintura verde lo scorso Giugno, dopo un anno e mezzo, ed entrando così nel gruppo degli atleti agonisti. Da qui in poi gli allenamenti sono aumentati: prima siamo passati a fare tre lezioni alla settimana e poi da settembre abbiamo cominciato ad allenarci con un’attività sportiva più intensa appositamente per questo obiettivo: i WKA European Championships.
Il duro allenamento fisico, però, è solo una parte della preparazione; l’altro aspetto da non trascurare è la preparazione mentale.
Martina: Io, ad esempio, sono stata sempre tranquilla fino a dieci minuti prima della gara e pensavo di essere preparata a tutto; ma, quando mi hanno comunicato che avrei dovuto combattere contro nove atlete, tutte cinture marroni e nere, quindi di categorie superiori alla mia, mi sono molto agitata e ho pensato che non ce l’avrei mai fatta. Tuttavia, dal momento che ero lì, mi sono detta che avrei dovuto almeno provarci! Con questa disposizione d’animo, è stato tutto più semplice e la gioia di salire sul gradino più alto del podio è stata ancora più grande, perché inaspettata.
Matteo: Io, al contrario di mia sorella, ero molto agitato e mi sono calmato solo dopo la gara! In realtà neanche io pensavo di dover combattere con atleti di categorie superiori alla mia e questo mi ha molto sorpreso e preoccupato. Nonostante il timore di fare male, tuttavia non mi sono tirato indietro e ho pensato di doverci provare. Del resto, mal che andasse, avrei comunque fatto una bellissima esperienza. Questa tranquillità, ovvero di non avere niente da perdere e di non dover dimostrare nulla a nessuno, mi ha molto tranquillizzato e, secondo me, è stata la chiave vincente per salire sul podio.

Cosa ricorderete di questa esperienza?
Martina e Matteo: È stata un’esperienza bellissima che ci ha portato a conoscere anche due paesi europei per la prima volta: non eravamo, infatti, mai stati né in Belgio né in Olanda. Abbiamo avuto l’opportunità di ammirare il Mare del Nord e di visitare città come Anversa, Maastricht e Liegi, oltre a tanti piccoli centri cittadini limitrofi. Inoltre abbiamo avuto modo di stare insieme alle nostre rispettive squadre, legandoci ancora di più ad alcune persone con cui prima a malapena parlavamo. È stato molto bello anche conoscere tanti atleti ed atlete di nazionalità diverse, come la Polonia, il Regno Unito, il Belgio, la Francia, la Germania. È stata anche un’occasione per migliorare il nostro inglese! Tutte le regole, infatti, e le presentazioni sono state dette in lingua inglese, per far sì che tutti potessimo comprenderle. Infine è stato bello anche trascorrere del tempo con i nostri genitori che ci hanno accompagnato e sostenuto.

A chi dedicate queste medaglie?
Martina: Io la dedico a me stessa! La considero un regalo che mi sono fatta grazie al duro ed intenso allenamento quotidiano.
Matteo: Io dedico la mia vittoria alla mia famiglia, che per me è un importante punto di riferimento. Poi ai nostri maestri, Sandro e Patrizia, che ci hanno allenato e sostenuto fin dall’inizio. Infine al mio paese, Colonnella, che offre degli scorci paesaggistici stupendi che molti ci invidiano.

Cosa vorreste fare da grandi?
Martina e Matteo: Ci piacerebbe proseguire l’attività di famiglia: i nostri infatti posseggono un’azienda vitivinicola e ci coinvolgono spesso nelle faccende aziendali, per cui la sentiamo un po’ già nostra.
Martina: A parte questo, non so dopo il Liceo cosa farò, ma non ritengo questo un problema, visto che c’è ancora molto tempo per pensarci.
Matteo: Io non ho ancora deciso quale Scuola frequentare il prossimo anno. Mi restano ancora alcuni mesi prima di prendere una decisione e voglio ancora rifletterci. In ogni caso né io né Martina abbiamo intenzione di lasciare questo sport, che al momento è solo una passione, ma non è detto che in seguito possa divenire anche una professione.

Per concludere vi chiedo un messaggio per i nostri lettori …
Martina: Io approfitto di questa intervista per dire ai ragazzi della mia età di sperimentare, di misurarsi in diverse discipline sportive, perché qualcosa che non ci piace dall’esterno, magari vissuto dall’interno, assume un fascino nuovo e anche grande. Per me è stato così ed auguro a tutti di trovare un interesse che li appassioni e li coinvolga.
Matteo: Anche io voglio mandare un messaggio ai ragazzi della mia età. Voglio dire loro di pensare in grande e di non scoraggiarsi. Anche se si proviene da un piccolo paese, si possono avere delle opportunità e, quando capitano, non bisogna averne paura, anzi bisogna saperle cogliere e osare. Come ho letto nel libro di Luis Sepulveda “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, “vola solo chi osa farlo”!

Carletta Di Blasio: