“Ad un mese dall’inizio del conflitto in Medio Oriente vogliamo ricordare che, secondo le notizie, sono 4.008 i bambini morti nella Striscia di Gaza e 7.695 quelli feriti: più di 420 bambini uccisi o feriti ogni giorno. Secondo le notizie, 31 bambini israeliani sono stati uccisi e 30 bambini sono attualmente ancora in ostaggio a Gaza. Le donne e i bambini rappresentano i due terzi delle morti segnalate”. Sono i dati forniti oggi da Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia. A causa delle violenze, oltre 2.000 persone risultano disperse. Più di 2,2 milioni di persone non hanno più un accesso sicuro e adeguato all’acqua e ai servizi igienici. Dal 7 ottobre, 253 scuole hanno subito danni nella Striscia di Gaza. Dal 27 ottobre l’Unicef è riuscita “a trasportare acqua ai rifugi, per un numero stimato di 1 milione di persone, tra cui oltre 560.000 bambini; abbiamo consegnato forniture mediche d’emergenza a ospedali e strutture sanitarie nella Middle Area e a Khan Younis, per coprire le esigenze di 94.000 persone per una settimana; fornito a oltre 3.500 bambini servizi di protezione dell’infanzia, salute mentale e sostegno psicosociale e garantito a più di 1.000 famiglie estremamente vulnerabili denaro a fini umanitari per soddisfare i loro bisogni di base. Come Unicef inoltre abbiamo lavorato per mantenere in funzione l’unico impianto di desalinizzazione funzionante in tutta la Striscia di Gaza, con una capacità molto ridotta: l’impianto fornisce acqua sicura a 75.000 persone, ma senza carburante potrebbe presto fermarsi. È necessario un immediato cessate il fuoco umanitario, un accesso umanitario illimitato e il rilascio immediato e sicuro di tutti i bambini rapiti”.

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