E’ durato circa 20 minuti il colloquio privato tra il Papa e il presidente della Confederazione elvetica, Alain Berset, il quale ha successivamente incontrato il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, accompagnato da mons. Mirosław Wachowski, sottosegretario per i Rapporti con gli Stati.
“Durante i cordiali colloqui in Segreteria di Stato – informa la Sala Stampa della Santa Sede – è stato espresso compiacimento per le buone relazioni tra la Santa Sede e la Confederazione Elvetica, rilevando il fedele e professionale servizio al Santo Padre della Guardia Svizzera Pontificia e auspicando l’incremento della collaborazione reciproca negli ambiti di comune interesse”. “Nel prosieguo dell’incontro – si legge ancora nel comunicato – ci si è soffermati su alcune problematiche di carattere internazionale, con speciale riferimento alla situazione in alcuni Paesi dell’Africa, ai conflitti in Ucraina e in Israele e Palestina, e al conseguente impegno per il multilateralismo e la pace tra i popoli”. Il Papa ha donato al presidente svizzero un’opera in bronzo dal titolo “Amore sociale”, raffigurante un bimbo che aiuta un altro a rialzarsi, con la scritta “Amare Aiutare”, oltre al Messaggio per la Pace di quest’anno, al Documento sulla Fratellanza Umana e al libro sulla Statio Orbis del 27 marzo 2020, a cura della Lev. Il presidente svizzero ha donato al Santo Padre una copia del bollettino meteorologico svizzero del 29 luglio 1921, giorno di caldo così insolito all’epoca a Ginevra da ispirare il volume “Présence de la mort” di C.F. Ramuz.
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