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Rubrica ACLI Informa: 8, 5 e 2 per mille: come fare?

Rubrica ACLI informa

DIOCESI – “Acli Informa“, due volte al mese, è lo spazio dedicato alle novità e agli approfondimenti dei servizi che Caf e Patronato Acli svolgono al servizio del cittadino

Il 30 novembre è un ingorgo fittissimo di scadenze fiscali, tra cui c’è anche la scelta finale sulla destinazione dell’8, 5 e 2 per mille. Entro questa data, infatti, i contribuenti non obbligati a fare la dichiarazione 2023 sui redditi 2022 hanno comunque la possibilità – a prescindere dal mero adempimento fiscale – di scegliere a chi destinare l’8, 5 e/o 2 per mille dell’Irpef a vantaggio di enti, associazioni, fondazioni che operano a scopi benefici/sociali/culturali/umanitari, o altrimenti a vantaggio dei partiti politici.
Destinazione 8, 5, 2 per mille anche fuori dalla dichiarazione.
Normalmente l’opzione verrebbe effettuata incorporandola nella dichiarazione, 730 o modello REDDITI. A volte però, come si accennava, l’obbligo della dichiarazione non sussiste, magari quando il contribuente, avendo una sola CU già soggetta a ritenute da parte del sostituto, non ha motivo a farla perché non ha nessun onere da detrarre o dedurre. Quando ciò avviene c’è comunque l’opportunità di esprimere la scelta in via autonoma compilando un’apposita scheda di assegnazione da presentare in busta chiusa. Come ad esempio l’8×1000 alla Chiesa Cattolica.
Destinazione 8, 5, 2 per mille: come effettuarla?
Le soluzioni per effettuare la destinazione dell’8, 5, 2 per mille sono tre:
– farsi aiutare da una sede CAF ACLI che rilascerà, anche se non richiesta, una ricevuta attestante l’impegno a trasmettere la destinazione;
– rivolgersi allo sportello di un ufficio postale;
– procedere autonomamente attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.
8 per mille: a chi si può destinare?
La destinazione dell’8 per mille dell’Irpef può essere a scopi benefici, sociali, assistenziali, culturali o umanitari, a una delle seguenti istituzioni quale ad esempio la Chiesa Cattolica.
5 per mille: a chi si può destinare?
Il 5 per mille viene invece destinato a diversi enti che svolgono la loro attività in determinati ambiti sociali, quali ad esempio la ricerca scientifica o la cultura. Il contribuente, ad esempio, può effettuare una sola scelta fra Onlus, associazioni di volontariato, finanziamento della ricerca scientifica o della ricerca sanitaria, ecc.
Come ad esempio la Caritas diocesana di San Benedetto del Tronto: clicca qui
2 per mille: a chi si può destinare?
L’ultimo arrivato in ordine di tempo è il 2 per mille che riguarda esclusivamente i partiti politici, il cui elenco è trasmesso all’Agenzia delle Entrate dalla “Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici”. Il contribuente deve apporre la propria firma sul modulo nel riquadro relativo al 2 per mille, indicando nell’apposita casella il codice associato al partito prescelto.
Destinare 8, 5, 2 per mille non significa pagare più Irpef. Però attenzione, “destinare” l’8, 5 e 2 per mille non vuol dire, come spesso erroneamente si equivoca, pagare un’imposta maggiore del dovuto; cioè non vuol dire che pagherò l’imposta più l’ulteriore quota “per mille” che intendo donare, ma semplicemente che quella specifica quota di imposta (8/5/2 per mille) sarà scorporata dal totale versato per essere appunto destinata all’ente che rientra nelle liste degli aventi diritto.
Quindi, per capirci, se la mia imposta è 100 euro, pagherò comunque 100, con la differenza però di destinare, ove lo volessi, l’8, il 5 e il 2 per mille di quei 100 ai soggetti che sceglierò io stesso fra diversi enti come istituzioni religiose, fondazioni culturali, enti benefici, partiti politici, ecc. Scelta, oltretutto, che può essere anche “disgiunta”, nel senso che il contribuente è libero di esprimere una scelta specifica per tutte e tre le quote, oppure solo per alcune (ad esempio scegliere di destinare solo l’8 per mille e non anche il 5 e il 2 per mille).
Per maggiori informazioni e assistenza nella procedura le nostre sedi locali
di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto sono a disposizione su appuntamento.
Redazione: