MARCHE – L’evoluzione dell’agriturismo passa da una maggior consapevolezza, conoscenza e professionalità anche alla luce delle opportunità introdotte dalle nuove leggi che regolamentano il settore.
Dalla recente legge regionale sugli agriturismi, all’enoturismo, oleoturismo fino al pescaturismo e ittiturismo sono tante le possibilità di iniziativa che le aziende marchigiane del settore primario possono abbracciare nella loro operatività. Certo occorre strutturarsi e proprio per questo Terranostra Marche, l’associazione che riunisce gli agriturismi di Coldiretti, ha incontrato ieri ad Ancona le aziende per ascoltarne le problematiche e proporre soluzioni. Erano presenti il presidente di Terranostra Marche, Giovanni Togni, e la presidente di Coldiretti Marche, Maria Letizia Gardoni. “Promuovere un territorio – spiega Togni – passa per l’azione del singolo operatore nel proporre ai viaggiatori un’esperienza turistica fatta di autenticità. Da marchigiani abbiamo la fortuna di vivere in una regione che dal mare alla montagna vanta bellezze, punti di interesse, tradizioni e specialità agroalimentari di altissima qualità. Oltre a proporci insieme a chi non ci conosce dobbiamo anche portare le singole imprese a strutturarsi per offrire servizi adeguati a chi viene perché ogni turista soddisfatto, con il passaparola, diventa un testimonial”. Nelle Marche sono circa un migliaio gli agriturismi. Ci sono a disposizione oltre 18mila posti tavola. Con circa 13mila posti letto e 600 piazzole di sosta ospitano circa il 5% degli arrivi in regione per soggiorni di 3/4 giorni in media. L’obiettivo di Terranostra è di avviare attività mirate di consulenza e formazione: oltre ai corsi da agrichef e agrihost, si pensa a lezioni di lingue, web marketing, assaggiatore di vino, olio, pasta e salumi, trasformazione delle materie prime.
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