MARTINSICURO – “Simone, che è già in Seminario da alcuni anni ed ha fatto il primo discernimento, si presenta stasera alla Chiesa e chiede di poter continuare in modo più deciso questo cammino intrapreso e di essere ammesso agli Ordini Sacri. Perché questo? Perché in una chiesa e davanti alla Chiesa riunita? Perché tutti comprendiamo la nostra vita mettendoci davanti a Dio. Tutti noi, infatti, siamo oggetto dell’amore di Dio e Dio si prende cura del cuore di ciascuno. Tutti dunque ci mettiamo davanti a Lui, sapendo che la nostra vita è nelle sue mani, e ci domandiamo quale sia la nostra strada, il nostro modo per vivere non soltanto per noi stessi, ma per amore di Dio e per amore dei fratelli, adempiendo a quel comandamento fondamentale che Gesù ci ha insegnato e che ha vissuto in ogni momento della sua vita. Certamente i modi sono tanti, ma le vocazioni, tutte, sono una risposta all’amore di Dio“.
È con queste parole che Mons. Carlo Bresciani, vescovo della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, ha iniziato l’omelia della celebrazione eucaristica da lui presieduta sabato 25 novembre, alle ore 18:00, presso la chiesa Sacro Cuore in Martinsicuro, durante la quale si è svolto il rito di Ammissione agli Ordini Sacri del seminarista Simone Gasperi. Numerosi i sacerdoti che hanno voluto pregare e condividere il momento di gioia del giovane, concelebrando la Santa Messa: don Patrizio Spina, vicario generale della Diocesi; don Claudio Marchetti, rettore del Pontificio Seminario Regionale Marchigiano frequentato dal candidato Gasperi; don Daniele De Angelis, già vicerettore del Seminario; don Matteo Calvaresi, Responsabile dell’Ufficio di Pastorale Giovanile e Vocazionale per la Diocesi; don Anselmo Fulgenzi, parroco della Parrocchia Sacro Cuore di Martinsicuro e vicario della Vicaria San Giacomo della Marca; don Silvio Giampieri, vicario della Parrocchia Sacro Cuore di Martinsicuro; don Pierluigi Bartolomei, parroco della parrocchia Madonna della Speranza di Grottammare dove da un anno il seminarista Gasperi collabora stabilmente; don Roberto Traini, parroco della Parrocchia San Basso di Cupra Marittima; don Andres Cerros, sacerdote messicano che frequenta l’Università Gregoriana ed è ospite della Parrocchia Sacro Cuore di Martinsicuro due volte al mese. Al termine della Messa si è unito ai festeggiamenti anche don Alfonso Rosati, parroco delle Parrocchie San Gabriele dell’Addolorata e Santa Maria Bambina di Villa Rosa. Presenti numerosi fedeli delle comunità di Martinsicuro, Villa Rosa, Grottammare e Centobuchi, amici e conoscenti di Gasperi, tra cui un gruppo nutrito dell’Azione Cattolica, oltre che i suoi parenti e i compagni seminaristi.
“Come abbiamo ascoltato dalla Prima Lettura – ha affermato il vescovo Bresciani –, Ezechiele, come pastore, si prende cura delle pecore malate, di quelle disperse e di quelle grasse. Così fa anche Dio con tutti noi. Egli si prende cura di tutti, in tanti modi, anche servendosi di alcuni di noi. Dio ha voluto aver bisogno di noi, ha voluto aver bisogno di madri e padri, ha voluto aver bisogno di giovani ed anziani, ha voluto aver bisogno anche di coloro che si prendono cura in modo particolare delle anime dei fratelli. È vero quindi che le vocazioni sono molte, ma non ce n’è, dal punto di vista cristiano, che non sia una risposta all’amore di Dio. E oggi, che celebriamo anche la solennità di Cristo Re dell’Universo, la Parola di Dio ci ricorda che questo Re è un Re che ci ama e ci dice in che contesto dobbiamo vivere la nostra vita cristiana, che è vocazione, è chiamata. Il Signore ci chiama ad essere in relazione con Lui e tutti siamo chiamati a dare una risposta al suo amore per noi. Simone, come tutti noi, è in questo contesto di vocazioni che riguardano tutti noi, chiaramente ciascuno nelle sue varie specificazioni. Se il Signore gli farà comprendere che il presbiterato è la strada alla quale è chiamato per amare Dio e i fratelli, la vocazione al sacerdozio sarà per il bene della sua vita e della vita di tutti”.
“Nel brano del Vangelo – ha proseguito Bresciani – Gesù ci dice come siamo chiamati a vivere la nostra vocazione, ovvero come siamo chiamati a vivere la vita cristiana. E ce lo dice in maniera chiara, concreta. Egli ci dice che ciò che vuole è che impariamo dal suo amore, ovvero vuole che impariamo ad amare come Lui ama noi. Ci elenca degli esempi concreti: avevo fame, avevo sete, ero straniero. Ci domandiamo allora: come costruiamo il nostro stare insieme? Come costruiamo il nostro essere Chiesa? Non guardando solo noi stessi, ma imparando ad aiutarci gli uni dagli altri. E chi pensa di avere di più, ovvero chi pensa di essere più bravo o più intelligente, è chiamato a mettere a disposizione, di chi ha più bisogno, ciò che possiede. Gesù fa degli esempi di fame, sete, bisogno di vestiti, tutti aspetti materiali importanti; ma, come esseri umani, abbiamo bisogno certamente bisogno del cibo materiale, ma non di solo pane vive l’uomo. È Parola di Gesù anche questa. Tra le tante povertà, c’è anche la fame spirituale, la fame dell’amore di Dio, la fame di essere amati. Occorre dunque che impariamo da Gesù a donare amore. È lì che si decide della bontà della nostra vita. La povertà più grande dell’essere umano è l’incapacità di amare. Quando incontreremo Gesù, non ci chiederà se avremo pregato o no, ma se saremo stati capaci di amare. Certamente la preghiera è importantissima, ma o è un’espressione del nostro cammino d’amore o risulta vuota”.
Il vescovo Bresciani ha poi concluso, rivolgendosi direttamente al seminarista Gasperi con queste parole: “Dunque, caro Simone, stasera accolgo ben volentieri e con grande gioia la tua richiesta di essere ammesso agli Ordini sacri. E ti invito a tenere sempre ben presente questa strada da percorrere nella tua vita. Questa strada fatta di concretezza, questa strada che nessuno finisce mai di percorrere, perché si concluderà solo quando incontreremo il Signore. Ma, ricordati, Simone, che il Signore è il buon pastore: si prenderà sempre cura di te e non ti abbandonerà mai. Abbi questa fede, abbi questa fiducia e troverai la vera strada della tua vita, della vita buona, della vita piena, che tutti noi desideriamo e che il Signore ci può offrire”.
Al termine dell’omelia, dunque, è iniziato il rito di Amissione. Il diacono Walter Gandolfi ha chiesto al candidato di presentarsi e il seminarista Gasperi ha pronunciato il suo “Eccomi!“, manifestando pubblicamente la sua intenzione di proseguire gli studi presso il Pontificio Seminario Regionale Marchigiano con il proposito di ricevere poi gli Ordine Sacri. Gasperi ha infatti risposto positivamente alle interrogazioni di Mons. Bresciani sulla sua volontà ad impegnarsi nella formazione spirituale per divenire fedele ministro di Cristo e del suo corpo che è la Chiesa. Il vescovo Bresciani, a nome di tutta la Comunità Ecclesiale, ha accettato l’intenzione del candidato e lo ha accolto con la benedizione. Al termine del rito, è scoppiato un grande e lungo applauso all’interno dell’edificio sacro gremito di fedeli, che hanno voluto manifestare così la loro approvazione e gioia nei confronti del seminarista Gasperi. Palpabile la commozione del giovane e dei suoi familiari.
L’Ammissione, che è avvenuta dopo tre anni di discernimento del candidato, rappresenta la prima tappa del suo percorso di formazione. Ad essa seguiranno altre quattro tappe altrettanto significative: prima i Ministeri del Lettorato e dell’Accolitato, poi il primo ed il secondo grado del Sacramento dell’Ordine, ovvero il Diaconato e il Presbiterato.
“È stata una serata emotivamente impegnativa – ha affermato Simone Gasperi –. Voglio ringraziare tutti coloro che mi accompagnano e custodiscono con me il dono di questa chiamata che fiorirà, se Dio vorrà, più avanti con un dono più grande. Grazie alla Parrocchia Sacro Cuore di Martinsicuro, che mi ha visto crescere e nella quale ho ricevuto i Sacramenti e li ho messi a servizio. Grazie all’Azione Cattolica, che mi ha fatto scoprire che, oltre quello che vedevo, c’era molto altro, una vera palestra di relazioni. Grazie ai fedeli grottammaresi della Parrocchia Madonna della Speranza, che da un anno mi accolgono, mi supportano e dicono che sono un dono per loro, anche se io credo che in realtà loro siano un dono per me, dandomi la possibilità di camminare con loro. Grazie al vescovo Carlo, che mi ha accompagnato, ha condiviso con me alcune scelte e ha accolto la mia richiesta. Grazie infine alla mia famiglia, a mia madre, mia sorella e mio fratello, che mi supportano e mi sopportano! Loro ci sono anche se non è sempre facile sostenermi e starmi accanto. Un pensiero va anche a mio padre, che dall’alto guida i miei passi e le mie scelte”.
Al termine della Messa, dopo le foto di rito, tutti i presenti si sono radunati nell’oratorio parrocchiale per fare festa insieme ed augurare al giovane buon cammino.
Al seminarista Simone Gasperi giungano i migliori auguri anche da parte di tutta la redazione del giornale diocesano L’Ancora.
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