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FOTO Monteprandone, vescovo Bresciani: “San Giacomo ci insegna come costruire la pace”

Foto di Moreno Capomagi
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MONTEPRANDONE – Si sono conclusi ieri, 28 novembre, i festeggiamenti in onore di San Giacomo della Marca, Patrono non solo del Comune di Monteprandone, ma anche di una delle Vicarie della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, quella che comprende le parrocchie di Porto d’Ascoli, Martinsicuro, Colonnella e ovviamente Monteprandone,

A partire dalle ore 9:30, nel Borgo antico, in piazza San Giacomo, sono state accolte le autorità civili e militari e i Sindaci delle Municipalità che aderiscono alla “Rete delle Città di San Giacomo della Marca”, ovvero tutti i Comuni in cui è storicamente accertata la presenza del Santo. Nonostante il maltempo delle prime ore del mattino, alle ore 10:00 il cielo si è rasserenato ed ha permesso lo svolgimento della consueta processione con il busto del Santo Patrono dalla chiesa di San Niccolò fino al Santuario di San Giacomo, già chiesa di Santa Maria delle Grazie. Oltre ai numerosi fedeli, hanno preso parte alla processione anche diverse autorità civili e militari e i rappresentanti di numerose Confraternite, in quanto San Giacomo durante la sua vita ne fu un instancabile promotore.

Alle ore 11:30 è iniziata la Celebrazione Eucaristica presso il Santuario di San Giacomo della Marca, al termine della quale è stato offerto l’olio per la lampada all’altare del Santo da parte del sindaco Sergio Loggi, il quale, insieme ai rappresentanti delle altre Municipalità della Rete di San Giacomo, ha proclamato l’atto di affidamento al Santo di cui hanno invocato la protezione sulla loro attività di governo. La Santa Messa, animata dalla Corale Polifonica San Giacomo della Marca, è stata presieduta dal vescovo Carlo Bresciani e concelebrata da padre Simone Giampieri, provinciale dei Frati Minori delle Marche, padre Marco Buccolini, guardiano del Santuario di San Giacomo della Marca, don Vincent Ifeme, parroco della parrocchia San Niccolò di Monteprandone, don Armando Moriconi, parroco dell’Unità Pastorale Sacro Cuore e Regina Pacis di Centobuchi, oltre che da numerosi frati minori delle Marche e da altri sacerdoti della Vicaria San Giacomo della Marca.

Queste le parole del vescovo Bresciani durante l’omelia: “San Giacomo è stato un grande santo, non solo perché ha fondato questo convento nel 1449, ma anche perché è stato un uomo che ha creduto fino alla fine della sua vita. Ha creduto nell’amore di Dio e, credendo nell’amore di Dio, si è impegnato a portare amore ovunque, obbediente alla richieste che gli venivano fatte, ma soprattutto obbediente al Signore. Un grande Santo e, come tutti i Santi, è stato un uomo dalle molte attività, che si è impegnato in tanti campi. Stamattina mi piace cogliere con voi uno dei tanti aspetti della sua ricca personalità, il suo essere un operatore di pace, uno che ha preso sul serio le beatitudini del Signore, quando ha detto ‘Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio!’In questo periodo sentiamo molto fortemente il bisogno di pace: rumoreggiano troppo le armi, l’incapacità di comprendersi tra i popoli; al contrario, rumoreggia troppo poco la capacità di costruire convivenze pacifiche. San Giacomo della Marca si è invece impegnato moltissimo in questo, sia in ambito familiare sia in ambito politico sia in ambito religioso”.

“In particolare, in ambito politico – ha proseguito Bresciani -, ricordiamo l’accordo che ha procurato tra Ascoli e Fermo, due città in lotta in quel tempo, e si è impegnato a costruire una convivenza pacifica tra le due città. È importante cogliere ciò che è stato fatto, perché lì c’è un’indicazione che è valida per tutti i tempi: ognuna delle due città ha accolto nel proprio stemma quello dell’altra città. Questo fatto non è un mero equilibrismo nell’araldica, ma è un’indicazione che è esattamente evangelica di come si costruisce la pace. Gesù nei peccatori ha saputo cogliere quella parte positiva che c’era. Così ha fatto San Giacomo, prendendo ciò che di buono Dio ha messo in ciascuno. Accogliere il positivo dell’altro ed integrarlo per una ricchezza maggiore: quanto ne abbiamo bisogno! Quando San Giacomo ha saputo fare questo, mettendo insieme non solo due città, ma due comunità, è stato un vero operatore di pace, una vera figura di Gesù: ha saputo cogliere il positivo nell’altro e ha collaborato con Dio per costruire la pace dentro questo mondo“.

Preghiamo allora San Giacomo della Marca – ha concluso il vescovo Bresciani – affinché ci sia pace nel mondo, affinché tutti gli uomini comprendano che non è il potere che costruisce l’umanità, bensì il rispetto di quel comandamento che Gesù ci ha dato: ‘Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi!’.
Preghiamo anche affinché ci sia pace nelle famiglie e soprattutto tra uomo e donna. Spesso, troppo spesso, purtroppo le relazioni sono malate, malate di mancanza di amore vero, malate di mancanza di comprensione reciproca, colme di violenza fisica, verbale, psicologica.
Infine preghiamo affinché tutti siamo costruttori di pace. San Giacomo, infatti, ci insegna che tutti possiamo essere operatori di pace, che la pace non è soltanto opera dei governanti o di coloro che hanno in mano le armi, bensì è anche opera nostra, perché tutti noi viviamo relazioni con gli altri e non possiamo ignorarci. Tutti dunque possiamo operare quotidianamente per il bene nostro e degli altri. È ciò che la Parola di Dio ci insegna ed è anche quello che ci ricorda papa Francesco, quando dice che siamo fratelli tutti. È da questa convinzione profonda che viene il donarci gli uni gli altri il meglio possibile. Chiediamo allora a San Giacomo di aiutarci a scoprire quale sia la strada che noi possiamo percorrere per essere operatori di pace e di giustizia. Questo invito alla pace è rivolto a tutti noi: ai molti sindaci che sono qui stamattina e che custodiscono il bene comune della comunità, a noi sacerdoti che accompagniamo le comunità, ma anche a chiunque di noi e alle nostre famiglie. Preghiamo San Giacomo, affinché ci aiuti a discernere quale sia quel seme di pace che può fare la differenza”.

Al termine della Santa Messa e dopo l’atto di affidamento a San Giacomo da parte dei Sindaci e delle Confraternite delle “Municipalità della Rete di San Giacomo”, il guardiano padre Marco Buccolini ha ringraziato i presenti, in particolare il vescovo Bresciani, i frati minori delle Marche, i sacerdoti presenti tra i quali padre Daniele Di Sipio, rettore della Basilica di San Bernardino a L’Aquila, e tutte le autorità civili e militari intervenute.
Tra le autorità civili presenti ricordiamo: Sergio Loggi, sindaco del Comune di Monteprandone, nonché presidente della Provincia di Ascoli Piceno; Aurora Bottiglieri, consigliera della Provincia di Ascoli Piceno con delega alle Politiche per la famiglia, ai Servizi alla persona e alle Pari opportunità; Massimo Narcisi, sindaco del Comune di Monsampolo del Tronto; Angelo Panichi, Sindaco del Comune di Ancarano; Domenico Piccioni, Sindaco del Comune di Tortoreto; Silvestro Ianni, vicesindaco del Comune di Ascoli Piceno; Roberto Pasquali, vicesindaco del Comune di Ripatransone; Monica Persiani, vicesindaca del Comune di Martinsicuro; Lucio Spina, vicesindaco del Comune di Cupra Marittima; Francesca Di Matteo, assessora del Comune di Alba Adriatica; Marco Emili, assessore del Comune di Cascia; Elia Grasso, assessore del Comune di Colonnella; Giancarlo Ranieri, assessore del Comune di Capestrano; Mauro Torresi, assessore del Comune di Fermo; Andrea Carlini, consigliere del Comune di Castorano; Nicolino Giannetti, consigliere del Comune di Grottammare; Sabrina Merli, Consigliera del Comune di San Benedetto del Tronto; Mario Tulini, consigliere del Comune di Civitella del Tronto.
Tra le autorità militari, invece, erano presenti: il colonnello Domenico Barone, comandante del Comando Provinciale dei Carabinieri di Ascoli Piceno; la tenente Lucrezia Ciccarelli, vice Comandante della Sezione Operativa Volante della Compagnia della Guardia di Finanza di San Benedetto del Tronto; il luogotenente Gabriele Luciani, comandante della Stazione dei Carabinieri di Monteprandone; Eugenio Vendrame, comandante della Polizia Locale di Monteprandone; il Guardiamarina Michele Socionovi e il Sottocapo di Prima Classe Luigi Gallo della Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto.
Presenti anche i rappresentanti di alcune importanti istituzioni locali: Claudio Censori, vicepresidente del CDA della Banca del Piceno; Giacinta Maoloni, componente del Consiglio Direttivo del BIM Tronto; Roberta Capriotti, dirigente dell’Istituto Comprensivo Allegretti di Monteprandone.

 

Carletta Di Blasio: