“In Israele e Palestina la situazione è grave. Addolora che la tregua sia stata rotta. Ciò significa morte, distruzione, miseria”. È l’appello del Papa nel dopo-Angelus, trasmesso da Casa Santa Marta e letto da mons. Braida, della Segreteria di Stato. “Molti ostaggi sono stati liberati, ma tanti sono ancora a Gaza”, prosegue Francesco: “Pensiamo a loro, alle loro famiglie che avevano visto una luce, una speranza di riabbracciare i loro cari. A Gaza c’è tanta sofferenza. Mancano i beni di prima necessità”. “Auspico che tutti coloro che sono coinvolti possano raggiungere al più presto un nuovo accordo per il cessate il fuoco e trovare soluzioni diverse rispetto alle armi, provando a percorrere vie coraggiose di pace”, l’appello del Papa, che ha poi assicurato la sua preghiera “per le vittime dell’attentato avvenuto questa mattina nelle Filippine, dove una bomba è esplosa durante la Messa”: “Sono vicino alle famiglie e al popolo di Mindanao, che già tanto ha sofferto”.

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