“Riaffermiamo il nostro incessante impegno per la pace e il nostro ripudio della violenza”.

È quanto scrive mons. Pablo Virgilio Siongco David, vescovo di Kalookan e presidente dei vescovi filippini in un comunicato diffuso immediatamente dopo l’attacco terroristico avvenuto a Marawi, nel Sud delle Filippine, durante la celebrazione di una messa cattolica nella prima domenica di Avvento.

L’esplosione è avvenuta in una palestra dell’Università statale di Mindanao dove si stava svolgendo la funzione religiosa alla quale partecipavano decine di persone. Secondo fonti locali della polizia, riportate dalla agenzia di stampa Ucanews, almeno quattro persone sono state uccise e circa 50 ferite nell’esplosione causata da un ordigno esplosivo. L’attacco – scrive il vescovo – “è avvenuto la mattina della prima domenica di Avvento” quando “un gruppo di cattolici si era riunito per l’Eucaristia, per celebrare l’inizio di un nuovo tempo liturgico e per accendere la candela della prima domenica di Avvento. Gli attentatori hanno scelto proprio quell’occasione per far esplodere una bomba”. “Tale violenza non dovrebbe essere solo denunciata; ogni filippino amante della pace dovrebbe anche rinunciarvi come mezzo per cercare riparazione”. “Abbiamo appena celebrato lo scorso 29 novembre il ‘Mercoledì Rosso’, per ricordare i nostri fratelli cristiani che, per amore della loro fede, hanno sofferto violenze e persecuzioni in tutto il mondo. Tra questi si contano ora anche le vittime del bombardamento di questa mattina”. Mons. Siongco David fa quindi riferimento alle parole pronunciate dall’Università statale di Mindanao sperando che quella dichiarazione possa ora “toccare le coscienze dei responsabili”. “La violenza non ha posto in una società civilizzata, ed è particolarmente ripugnante in un istituto di istruzione superiore come la Msu, un baluardo di pace, armonia, solidarietà, rispetto per la vita e l’umanità. Questo attacco è un attacco ai nostri valori fondamentali e al nostro impegno nel creare una comunità sicura e inclusiva per tutti”. “Non potremmo essere più d’accordo”, commenta il vescovo.

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