Parrocchia Sacra Famiglia, Gaza (Foto Archivio Parrocchia latina)

“Una lunga e incessante preghiera per la pace”: all’inizio dell’Avvento la piccola comunità cristiana di Gaza si è ritrovata ieri in chiesa a pregare, “con fede ma anche con tanta paura per i bombardamenti che sono ripresi con più violenza dopo l’interruzione della tregua che ci aveva dato un poco di respiro”. A parlare al Sir è suor Nabila Saleh, religiosa delle Suore del Rosario di Gerusalemme, sfollata con le sue consorelle nella parrocchia latina della Sacra Famiglia di Gaza, insieme ad altri 700 fedeli. La voce di suor Nabila è coperta dalle esplosioni e dagli scoppi: “Senti come sparano, stanno bombardando nelle vicinanze della parrocchia. Noi stiamo tutti dentro”. Secondo il parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli, “i poco più di 1.000 cristiani di Gaza hanno trovato rifugio nella parrocchia latina della Sacra Famiglia e in quella greco-ortodossa di San Porfirio. Tutte le famiglie cristiane di Gaza praticamente non hanno più la casa per via dei bombardamenti”. La giornata degli sfollati nella parrocchia latina è scandita dalla preghiera: la Messa del mattino, la recita del Rosario pomeridiano con l’adorazione eucaristica e la messa vespertina.

Gaza, Avvento 2023 (Foto Latin Parish)

“La chiesa è sempre piena di fedeli ma ieri mattina lo era ancora di più – dice suor Nabila – l’inizio dell’Avvento ci spinge a pregare con più intensità per chiedere a Dio che la guerra finisca al più presto. Il Natale è la festa di Gesù, principe della pace, come ci ha ricordato il vice parroco, padre Yusuf. Ci “ha invitato ad avere pensieri e gesti di pace per noi e per i fratelli, ad accettare quanto sta accadendo con il cuore rivolto a Dio perché la salvezza viene solo da Lui. Camminiamo verso il Natale armati della sola fede in Dio salvatore”.

Gaza, Avvento 2023 (Foto Latin Parish)

La tregua dei giorni scorsi ha permesso di far arrivare qualche aiuto in parrocchia, specialmente dalla Giordania. Aiuti molto apprezzati dal patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, che ha indirizzato ad Abdullah II, re di Giordania, una lettera di ringraziamento per la solidarietà concreta mostrata “nei confronti dei nostri parrocchiani nella chiesa della Sacra Famiglia a Gaza”, attraverso l’Organizzazione Benefica Hashemita Giordana. “All’inizio dell’Avvento – conclude suor Nabila – facciamo nostro il desiderio dei bambini di Gaza: tornare nelle proprie case e vivere in pace”.