(Foto ANSA/SIR)

“Le cose sono molto chiare: due diocesi hanno presentato un progetto alla Cei che prevedeva una formazione e anche il contributo per salvare i profughi in mare. Ancora l’altro giorno è morta una bambina di due anni, sappiamo quanto il Mediterraneo sia un cimitero. Quindi penso che le due diocesi abbiano fatto bene ad aiutare a ridurre questa sofferenza”. È la posizione del card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, intervistato dal Tg2000 sul clamore suscitato da alcuni articoli legati a intercettazioni di un’inchiesta a carico di Mediterranea Saving Humans circa l’attività di soccorso in mare dei migranti. “Chi salva in mare è soprattutto la Guardia Costiera. Il 95% dei salvataggi in mare viene operato proprio dalla Guardia Costiera che fa un lavoro encomiabile e straordinario, di grandissima professionalità e anche soprattutto in difesa della legge del mare. L’impegno della Chiesa e della Cei è chiarissimo – prosegue il cardinale su Tv2000 – ed è soprattutto per aiutare a restare. La Chiesa ogni anno con l’8xmille distribuisce 80 milioni di euro nei Paesi di povertà o di guerra da dove tante volte partono i profughi e i migranti. La Chiesa aiuta a combattere l’illegalità con la legalità. I corridoi umanitari sono un’indicazione su cui la Chiesa, la Caritas, la Comunità di Sant’Egidio e altre organizzazioni si sono impegnate tanto e anche con un ingente impegno economico”.

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