“Non stancatevi di andare controcorrente in un mondo che, in nome del benessere e dell’efficienza a tutti i costi, emargina e scarta”. Lo ha detto il Papa, ricevendo ieri in udienza, in Aula Paolo VI, i volontari degli ammalati dell’Unitalsi, in occasione dei 120 anni dalla sua fondazione. Presenti anche i pellegrini della sottosezione della Diocesi di San Benedetto del Tronto – RipatransoneMontalto, accompagnati da Mons. Vincenzo Catani, assistente diocesano, nel giorno del suo compleanno.
“Anche oggi i pellegrinaggi che organizzate sono un balsamo per le ferite di tante persone con disabilità, malate, anziane o bisognose di aiuto, che accompagnate a Lourdes e negli altri principali santuari italiani ed esteri”, l’omaggio di Francesco: “Sono viaggi per la vita, viaggi di guarigione – in diverse dimensioni -, che promuovono la dignità di ogni esistenza umana, soprattutto segnata dalla malattia, dalla fragilità e dalla sofferenza. Nei pellegrini – come siamo tutti noi in questo mondo – si riflette il volto di Cristo, che ha preso su di sé le nostre infermità per impregnarle con la forza della Risurrezione”. “L’esperienza del pellegrinaggio ha in sé i valori dell’accoglienza, dell’ospitalità, della solidarietà, e nelle vostre iniziative mette sulla stessa strada persone sane e malate, anziani e giovani, consacrati e laici” – ha proseguito il Papa – : “così diventa segno vivo di una Chiesa che cammina insieme, che supporta chi non ce la fa e che non vuole lasciare indietro nessuno.
È immagine della Chiesa ospedale da campo che, come il buon Samaritano, si accosta con compassione e fascia le ferite, versandovi olio e vino. Tutto in silenzio e con discrezione, perché davanti alla sofferenza le parole devono lasciare spazio alla vicinanza e ai gesti di tenerezza”.

“Mi raccomando: sia sempre questo il vostro stile!”, l’appello del Papa: “La vostra associazione, diffusa e radicata in modo capillare nel territorio italiano, assicura un punto di riferimento per le famiglie e le comunità, svolgendo una funzione di presidio per la vita nella fragilità. Allo stesso tempo, svolge un’opera di evangelizzazione e di apostolato”. “In questo anniversario avete voluto che l’effige della Madonna di Lourdes visitasse l’Italia, con una peregrinatio attraverso le vostre Sezioni locali, coinvolgendo migliaia di persone, nelle chiese, negli ospedali, nelle case di riposo e di accoglienza, nelle carceri” – ha concluso Francesco – “E oggi è arrivata anche qui. Vi ringrazio tanto!”.
Mons. Vincenzo Catani, assistente ecclesiastico per l’Unitalsi Diocesana, dichiara: “Abbiamo vissuto una giornata splendida anche dal punto di vista meteorologico. Eravamo circa 4.000 persone, tutti presenti nella Sala Paolo VI. Il Papa che ci ha fatto un discorso molto bello e breve, che è durato circa 10 minuti, ma poi si è fermato oltre 45 minuti per incontrare tutti i malati e le persone presenti. Quando il Santo Padre è passato vicino a noi, ho chiesto la sua benedizione e mi ha benedetto. È stata una grandissima emozione, un bellissimo regalo”.
“Abbiamo proseguito la giornata – afferma don Vincenzo – con un momento di ristoro, sempre in Sala Nervi, con il pranzo al sacco e dopo abbiamo vissuto tutti insieme la Santa Messa solenne a San Pietro.
Per me è stato molto emozionante perché ho celebrato, su invito dell’Arcivescovo di Fermo, Mons. Rocco Pennacchio, assistente nazionale dell’Unitalsi, per la prima volta sull’altare Papale. A presiedere la celebrazione l’Arcivescovo Pennacchio e a concelebrare circa 100 sacerdoti provenienti da tutti Italia. Ad animare la Santa Messa una parte della corale della Cappella Sistina”.
Don Vincenzo conclude: “Una bella giornata, una festa di famiglia, con tantissime persone provenienti da tutta Italia e poi la Sala Nervi, sia prima che dopo l’incontro con Papa Francesco, è stata continuamente allegra e piena di gioia”.

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