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Striscia di Gaza: card. Pizzaballa a Tg2000, “abbiamo contatti con esercito israeliano, hanno ammesso i fatti”

“Abbiamo avuto contatti con l’esercito israeliano sia durante che dopo. Abbiamo letto un comunicato che sembrava negare tutto, poi c’è stata una correzione dove si sono ammessi i fatti evidenti: 2 persone sono morte e un tank ha sparato. Questi sono fatti incontrovertibili”. Lo ha affermato il patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, in merito all’attacco dell’esercito israeliano alla parrocchia cattolica della Sacra Famiglia, a Gaza City, in cui un cecchino israeliano ha aperto il fuoco contro i fedeli uccidendo due donne.
Fuori la zona parrocchiale, ha spiegato il card. Pizzaballa, “c’erano cecchini di Hamas e non so se ancora ci sono, perché l’Idf (l’esercito israeliano) cerca di ‘ripulire’ la zona attorno a noi che comunque è quasi completamente distrutta. Stiamo cercando, anche con i leader locali, di calmare la situazione e di rafforzare il nostro coordinamento con le forze armate che in questo momento mi pare abbiano capito con chiarezza cosa c’è lì”.
“Ci sono combattimenti tutti attorno alla zona – ha proseguito il porporato – e dentro una situazione di estrema precarietà: 50 disabili hanno dovuto spostarsi dalla loro casa perché è stata parzialmente distrutta. E ora sono in condizioni ancora più disagiate”.
Il patriarca latino di Gerusalemme è sicuro che “una ripresa ci dovrà essere. Tutte le notti finiscono e anche questa. Abbiamo bisogno di una nuova leadership che ci aiuti a riprendere i fili di relazioni spezzate”.
“Sarà difficile pensare il futuro di questo Paese con Hamas”, ha osservato il card. Pizzaballa nell’intervista a Tv2000, “le relazioni sono chiuse con tutti tranne con alcuni Paesi del Golfo”.
“A Betlemme a Natale – ha concluso il cardinale – non ci saranno luci. Non ci saranno manifestazioni di Natale perché non ha molto senso oggi fare festa quando ci sono persone che muoiono continuamente ogni giorno. Sarà un Natale meno festoso. In questo mare di odio, violenza, rancore e sfiducia abbiamo bisogno che Gesù bambino risvegli anche nei cuori più duri il desiderio di voltare pagina”.

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