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San Benedetto, MLAC e Azione Cattolica hanno presentato una proposta concreta di salvaguardia dell’ambiente


DIOCESI
– Pubblichiamo la lettera giunta in redazione da parte del Movimento Lavoratori di Azione Cattolica e Azione Cattolica.

Al termine del il convegno “Questa città è tua”, di domenica 17 dicembre, come Movimento Lavoratori di Azione Cattolica e Azione Cattolica della diocesi di San Benedetto del Tronto, abbiamo presentato una proposta concreta di salvaguardia dell’ambiente del nostro territorio rivolgendosi alle amministrazioni locali a cominciare dalla città di San Benedetto del Tronto, quale realtà più grande e coinvolta nel consumo di suolo del territorio della diocesi.

Nella proposta chiediamo alle amministrazioni comunali di impegnarsi in una moratoria sul consumo di suolo considerando i terreni liberi come un bene fondamentale per la vita dei cittadini e la salubrità della città e di garantirne l’intangibilità con interventi in materia a tal riguardo.

Una proposta coraggiosa e forse radicale, ma che esprime l’attenzione a un’ecologia integrata che evidenzia come tutto è interconnesso e la necessità di intervenire adesso, con un impegno forte e urgente perchè “non c’è più tempo e servono scelte sagge per il Bene comune” dato che “l’ambiente è un bene collettivo, patrimonio di tutta l’umanità e responsabilità di tutti. Chi ne possiede una parte è solo per amministrarla a beneficio di tutti”, è l’appello del papa nella Laudato si’ che ci porta a proporre percorsi concreti di scelte per la nostra città.

Le riflessioni e il confronto nell’evento “Questa città è tua” con gli interventi competenti e appassionati di Stefano Chelli, ricercatore dell’Università di Camerino, e don Pierluigi Bartolomei hanno consentito di approfondire le motivazioni di tale impegno. Chelli con concretezza scientifica ci ha presentato come il consumo di suolo abbia implicazioni con la vita di tutti i cittadini di una città, la perdita di suolo cioè la sua impermeabilizzazione deriva dalle scelte di governo del territorio, perciò se si vuole si può intervenire a cambiare rotta. Riflessione rilanciata dal contributo di don Pierluigi Bartolomei, a partire dai documenti Laudato si’ e Laudate deum di papa Francesco, sul compito dell’uomo di custode e cura del dono della terra, in modo da contrastare il paradigma tecnocratico dominante che vede ogni realtà come oggetto da sfruttare da parte dell’uomo. Concludendo con il richiamo del papa dell’opportunità di “preservare alcuni spazi nei quali si evitino interventi umani che li modifichino continuamente” (LS 151) riscoprendo il valore della terra agricola, come legame con la terra e con la storia, da innamorati della terra.

Noi Mlac e Ac auspichiamo che si raccolga questa sfida per il nostro territorio, guidati dalle parole di papa Francesco sul valore della partecipazione degli abitanti del luogo nelle scelte di “interventi” sull’ambiente con sincerità e verità nelle discussioni scientifiche e politiche, senza limitarsi a considerare che cosa sia permesso o meno dalla legislazione (Cfr n. 183 LS) e dall’ “essere quel pungiglione etico” a cui siamo chiamati nella Laudate Deum (n.29), in linea con le indicazioni della legge urbanistica regionale n.104/2023. Nonostante le difficoltà evidenziate dall’accogliere una tale proposta, il nostro territorio, e la città di S. Benedetto, potrebbe essere apripista con tale proposta proattiva anticipatoria del cambiamento e rigenerazione.

Ringraziamo la partecipazione dell’amministrazione comunale, di alcune associazioni e di alcuni rappresentanti dei quartieri al convegno svolto poiché siamo tutti chiamati insieme, a prenderci cura della città, ora è il tempo di impegni concreti che guardano anche alle generazioni future.