Un altro vescovo nicaraguense si trova in stato di detenzione. Lo confermano, in modo unanime, i maggiori siti indipendenti (tra questi, “Articulo 66”, “100% Noticias”, “Despacho 505”).
La polizia di Daniel Ortega, infatti, ha arrestato ieri il vescovo di Siuna (località che si trova nel nord del Paese), mons. Isidoro del Carmen Mora Ortega, 63 anni. È il secondo vescovo a essere arrestato dal regime, nell’ambito di una persecuzione contro la Chiesa cattolica in Nicaragua, che quest’anno ha raggiunto livelli senza precedenti. L’arresto del vescovo è stato confermato anche dall’avvocata Martha Patricia Molina, che dall’esilio redige un aggiornato rapporto sulle persecuzioni alla Chiesa nicaraguense. “Mons. Isidoro Mora, vescovo della diocesi di Siuna, è stato rapito da polizia e paramilitari mentre si recava a celebrare le cresime nella parrocchia di La Cruz de Rio Grande. Anche i seminaristi Alester Saenz e Tony Palacio sono stati rapiti”, ha dichiarato Molina.
Secondo le ricostruzioni della stampa indipendente, che hanno raccolto confidenze da fonte ecclesiale, il vescovo di Siuna sarebbe stato intercettato mentre tornava dal comune di La Cruz de Río Grande, dove aveva impartito la cresima a 230 ragazzi, nella parrocchia di Santa Cruz. Non si sa dove si trovi il vescovo in questo momento, se a Matagalpa (la città più vicina a Siuna) o già a Managua. Il giorno precedente, mons. Mora Ortega aveva presieduto una messa in occasione del 99° anniversario della creazione canonica della diocesi di Matagalpa, nella cattedrale di san Pietro apostolo. Nella circostanza, aveva detto ai fedeli che la Conferenza episcopale del Nicaragua continua a pregare per mons. Rolando Álvarez, il vescovo di Matagalpa, condannato a 26 anni di carcere per reati considerati tradimento che comportano la perdita della nazionalità, la privazione dei beni e di tutti i diritti civili. “Vorrei esprimere i saluti della Conferenza episcopale (del Nicaragua). Siamo sempre uniti pregando per questa amata diocesi di Matagalpa, pregando per monsignor Rolando, pregando per il cammino di ognuno di voi – le parole esatte del vescovo durante la sua omelia -. Siamo uniti nella preghiera, nella comunione, nella fede, nell’amore, nella tenerezza”.
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