“Se vuoi la pace, lavora per la pace. Le armi portano solo morte e distruzione”. Un rinnovato appello alla pace giunge oggi dai responsabili nazionali di Acli, Azione cattolica, Focolari, Pax Christi e Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23). “Non possiamo restare in pace in questo fine anno segnato dalla tragedia che sconvolge la Terra Santa, mentre nel cuore dell’Europa continua la sofferenza del martoriato popolo ucraino”. “Resta desolatamente senza risposta – sottolineano Emiliano Manfredonia (Acli), Giuseppe Notarstefano (Ac), Matteo Fadda (Apg23), Gabriele Bardo e Cristiana Formosa (Focolari Italia), mons. Giovanni Ricchiuti (Pax Christi) – ogni ragionevole appello per porre termine alla follia della guerra e alla strage degli innocenti”. “È un tempo che ci invita alla conversione profonda per non restare inerti e indifferenti davanti a scelte che appaiono delegate solo ai capi delle nazioni, gli stessi ai quali si è rivolto Papa Francesco per ribadire che ‘a nulla giova conservare oggi un’autorità che domani sarà ricordata per la sua incapacità di intervenire quando era urgente e necessario’”.
Per questo motivo, “alla vigilia del 2024, come cittadini di questo Paese e del mondo intero, rinnoviamo la forte sollecitazione a mettere al centro del dibattito pubblico il ripudio della guerra a partire dalla necessità di bandire non solo l’uso ma anche il possesso delle armi nucleari. L’Italia ha un ruolo storico e morale da svolgere come promotrice di una cultura di pace in uno scenario che appare sempre più incerto”. I leader associativi sottolineano: “La consapevolezza dell’irrompere dell’intelligenza artificiale pone, ad esempio, gravi questioni politiche ‘nel contesto ideologico di un paradigma tecnocratico, animato da una prometeica presunzione di autosufficienza’”, come ha scritto Papa Bergoglio nel Messaggio per la 57ª Giornata mondiale della pace. “Tale vertigine di onnipotenza conduce, ora, al paradosso di affidare ad un algoritmo la decisione finale dell’arma letale di autodistruzione di massa”.
“Cominciamo, dunque, il nuovo anno con il mese di gennaio dedicato alla pace affrontando apertamente la questione dell’adesione dell’Italia al Trattato Onu del 2017 di messa al bando delle armi nucleari. Una grande occasione per rimettere l’Europa stessa al centro di un processo pace”. Ancora: “Cominciamo il nuovo anno anche rivolgendo un forte appello al Governo e al Parlamento affinché il nostro Paese faccia sentire alta e forte la propria voce per chiedere l’immediato cessate il fuoco in Medio Oriente. La strage degli innocenti va assolutamente fermata. La politica e la diplomazia devono tornare con determinazione ad essere i mezzi per la risoluzione delle controversie internazionali”.
Infine: “Similmente chiediamo alle forze politiche del nostro Paese di attivarsi affinché l’Europa sia protagonista, in modo deciso e determinato, di un’azione di pace anche nel conflitto in atto in Ucraina: la logica delle armi porta solo morte e distruzione”.
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