Di Don Vincenzo Catani
CASTIGNANO – Mentre sto scrivendo queste righe stanno scorrendo gli ultimi giorni del 2023, un anno abbastanza difficile, come quasi tutti gli ultimi anni. E viene la voglia di dimenticare il passato e di buttarlo nel cestino senza rimpianto alcuno, proprio come si fa con la carta straccia.
E invece credo che tale atteggiamento è del tutto inappropriato per un cristiano, perché Cristo ci ha insegnato la bellezza della gratitudine, per non dimenticare i tanti doni ricevuti e per non credere che tutto ci è dovuto. E penso anche che a Dio piaccia tanto la gratitudine dei suoi figli. Infatti viene facile citare l’episodio riportato nel Vangelo di Luca 17, 11-19, dove si legge di Gesù che aveva guarito dieci lebbrosi e poi si lamentò perché uno solo era tornato indietro a ringraziare.
Il cristiano ringrazia perché ha la certezza di essere amato, di essere considerato, di essere aiutato. È la scoperta dell’amore come forza che regge la nostra vita e che la conduce giorno dopo giorno.
E se questo è vero anzitutto per la certezza che abbiamo di Dio che ci prende per mano come fa un qualsiasi padre che prende per mano il proprio figlio piccolo, ciò è vero anche per tutto il bene che riceviamo dagli altri. Infatti quante parole, sorrisi, saluti, gesti gentili, interessamenti, aiuti riceviamo ogni giorno, anche senza accorgerci, anche senza meritarli. Ed è bello entrare in questo stesso movimento di amore concesso a nostra volta, come risposta a tanto piccolo grande amore, con i nostri piccoli grandi amori quotidiani, in un circolo di gratitudine che rendono i giorni meno duri e i nostri anni meno difficili. È l’augurio che ci facciamo per questo 2024.