“Il tema della vocazione è il tema della ricerca del proprio ruolo nella vita e riguarda anche l’università. A sua volta, il tema della casa è legato alla speranza”.
Lo ha detto ieri pomeriggio mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, aprendo in videocollegamento da Cagliari i lavori del convegno nazionale vocazionale e di pastorale universitaria, promosso a Roma dagli Uffici nazionali della Cei per la pastorale delle vocazioni, e per l’educazione, la scuola e l’università (fino al 5 gennaio).
Il titolo dell’evento, “Creare casa”, riprende un’espressione di Papa Francesco, al n. 217 dell’esortazione apostolica “Christus Vivit”, pubblicata all’indomani del Sinodo dei Vescovi su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. “Creare casa – scrive il Papa – è permettere che la profezia prenda corpo e renda le nostre ore e i nostri giorni meno inospitali, meno indifferenti e anonimi. È creare legami che si costruiscono con gesti semplici, quotidiani e che tutti possiamo compiere”. “Quando due innamorati si vogliono bene – prosegue mons. Baturi – pensano a una casa, e quando la famiglia cresce la casa si ingrandisce. La casa, inoltre, custodisce la speranza di un bene per sé e per gli altri, e infine – conclude il segretario generale Cei – ricorda e testimonia che non si può vivere senza pensare che tutti gli altri fanno parte, come noi, di una casa comune”.
Oggi la prima giornata del convegno ha per tema “La casa di Nazareth”. Domani sarà la volta della “casa di Cafarnao” per poi “tornare” in Galilea il 5 gennaio, giornata conclusiva dell’evento.