Una commissione d’inchiesta indipendente e mista “per fare luce su tutti i casi documentati dai diversi partiti” riguardo alle “irregolarità documentate” durante le elezioni del 20 e 21 dicembre (in alcuni seggi fino al il 27 dicembre) nella Repubblica democratica del Congo. E’ quanto chiedono i vescovi riuniti nella Conferenza episcopale nazionale del Congo, che insieme a Ecc, organismo che riunisce diverse realtà protestanti, hanno messo in campo una missione di osservazione elettorale che ha diffuso i suoi risultati preliminari il 28 dicembre. I risultati provvisori assegnano la vittoria al presidente uscente Félix Tshisekedi. “Deploriamo il fatto che questo processo elettorale abbia visto molti casi di violazione del quadro legale, dell’amministrazione elettorale e, perciò, ha causato diverse irregolarità documentate”, si legge in un messaggio con data odierna giunto al Sir, firmato da monsignor Marcel Utembi Tapa, arcivescovo di Kisangani e presidente della Cenco e da André BokundoA-bo-Likabe, presidente dell’Ecc. I vescovi congolesi chiedono al Procuratore generale presso la Corte costituzionale (che dovrebbe proclamare i risultati definitivi il 10 gennaio) di tener conto “di ogni denuncia di irregolarità” per restituire “sincerità elettorale” e “fierezza alla nostra Repubblica”. “Condanniamo fermamente la violenza verbale e fisica osservata durante tutto il processo – sottolineano – . Chiediamo al Procuratore generale della Repubblica, in qualità di garante dell’azione pubblica, di perseguire giuridicamente gli autori di atti di violazione e frode elettorale. Incoraggiamo tutti i partiti a ricorrere a mezzi pacifici per ogni sorta di rivendicazione”.
La Cenco invita inoltre la Commissione nazionale elettorale (Ceni) ad “onorare l’impegno preso davanti alla nazione di pubblicare i risultati elettorali nel rispetto dell’articolo 71 della legge elettorale, ossia seggio per seggio”.
I vescovi concludono esortando il popolo congolese a “restare uniti e vigilanti nella battaglia contro gli antivalori”.