Di Silvia Rossetti

In Italia l’automedicazione, ovvero l’assunzione di farmaci senza prescrizione medica e per iniziativa personale, è un fenomeno in forte crescita e riguarda in maniera preoccupante anche gli adolescenti.

Ma per quale motivo giovani e giovanissimi ricorrono, senza consultarsi con i medici e spesso neppure con i genitori, al supporto farmacologico?

Secondo una recente ricerca (2023), condotta da Associazione Laboratorio Adolescenza e dall’Istituto di ricerca IARD su un campione di 5.600 ragazzi tra i 12 e i 19 anni, tra le motivazioni più diffuse ci sarebbero: senso di tristezza immotivato (35%), mal di testa (29,3%), dolori muscolari (28,8%) e insonnia (24%)

Pare che i ragazzi spesso si facciano consigliare dai coetanei, oppure raccolgano informazioni attraverso i media, soprattutto in rete. C’è da dire che in molte case sono presenti scorte esagerate di medicinali, quindi i prodotti sono a portata di mano, e l’autosommistrazione è una pratica molto diffusa anche tra gli adulti. Gli adolescenti, pertanto, non fanno altro che imitare i comportamenti dei genitori. Oppure, attraverso l’iscrizione a chat dedicate o a piattaforme illegali facilmente riescono a procurarsi i farmaci desiderati.

Il dato più allarmante è certamente rappresentato dal consumo di psicofarmaci, ma anche l’abuso di farmaci da banco, come il paracetamolo, può essere molto dannoso; inoltre è molto sottile il limite che passa tra l’assunzione di farmaci per curarsi e quella per “stare meglio”, che può innescare condizioni di dipendenza. Gli adolescenti hanno infatti una percezione sbagliata dei profili di sicurezza di molti farmaci. Un chiaro esempio è l’abuso di sciroppi antitosse a base di codeina. Quest’ultima è una delle sostanze più gettonate. Essa non ha alcun effetto psicoattivo nelle dosi raccomandate, ma assunta in forti quantità o miscelata in cocktail alcolici, può provocare allucinazioni, euforia e sintomi dissociativi.

Non sono rari tra gli adolescenti, quindi, casi di farmacodipendenza, o “farmacomania”.

Non esistono dati precisi sul tipo di farmaci utilizzati in maniera impropria dai giovani, ma rientrano tra di essi: sonniferi e tranquillanti, spesso benzodiazepine o sostanze simili; antidolorifici che contengono oppiacei o sciroppi per la tosse contenenti codeina o destrometorfano; stimolanti prescritti per trattare i disturbi da deficit di attenzione; antistaminici; lassativi e anabolizzanti.

Oltre all’automedicazione ci sono altre ragioni per cui i giovani consumano farmaci in modo improprio?

Alcuni assumono farmaci per fare esperienze o provare sensazioni nuove, altri per potenziare le proprie prestazioni sia in ambito scolastico che sportivo, o anche per controllare il proprio aspetto fisico. Non mancano, poi, motivi “ricreativi”: i farmaci vengono consumati in contesti di festa, magari in combinazione con altre sostanze. In questi casi, l’effetto ricercato è un’alterazione dello stato di coscienza.

Gli psicofarmaci, invece, sono per molti una falsa “ancora” di salvezza. Gli adolescenti vi ricorrono per dormire e migliorare l’umore, combattere gli stati di ansia, lo stress e i problemi di attenzione,

Oltre al rischio “dipendenza” legato al consumo di queste sostanze, è possibile elencare una serie di altri pericoli: consumare miscugli, ovvero diversi farmaci contemporaneamente o assumerli con l’alcol, canapa o altre sostanze può generare reazioni imprevedibili. Il rischio di conseguenze gravi (o addirittura di decesso) aumenta in modo considerevole. La combinazione di enzodiazepine e alcol, per esempio, può provocare paralisi respiratoria. Il consumo di alcuni farmaci, inoltre, può aumentare la propensione a correre dei rischi. Quindi può accrescere il pericolo d’incidenti, di rapporti sessuali non protetti o indesiderati, ecc. Da non sottovalutare, poi, il fatto che i farmaci acquistati in rete o sul mercato nero non sono controllati. Anche se l’imballaggio può sembrare quello di un farmaco ufficiale, è possibile che la composizione o il dosaggio non corrisponda a quanto indicato.

Oltre alle conseguenze per la salute, infine, il consumo improprio di farmaci può avere degli effetti negativi a livello sociale, come ad esempio: chiusura in se stessi, difficoltà a scuola o nell’ambiente di lavoro, problemi finanziari, ecc.

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