“Uno sguardo sull’oggi fa apparire lontana quell’aspirazione al bene, alla concordia, alla pacifica coesistenza tra i popoli di cui l’attività diplomatica è sempre stata veicolo”. È l’analisi del Papa, nel discorso rivolto ai partecipanti all’incontro promosso dalla “Toniolo Young Professional Association”, ricevuti ieri in udienza.
“Tanta diplomazia sembra aver dimenticato la sua natura di risorsa chiamata a colmare il fossato sempre più profondo dei rapporti tra le nazioni”, il monito di Francesco, che ha stigmatizzato a braccio “la politica del distruggere, quella della guerra” : “La si vede rincorrere i fatti senza quella forza preventiva, quel sognare-dialogare-rischiare per la pace che argina il ricorso alle armi. E così le guerre sono il frutto di rapporti di forza prolungati, senza un preciso inizio e senza una fine certa”.
“La vita chiede di essere donata, non gestita”, la consegna ai giovani sulla scorta della testimonianza del Beato Giuseppe Toniolo, “che attingeva la bellezza del vivere dalla fede e si confrontava senza paura coi problemi del suo tempo per dare un volto umano all’economia”. “Ma dove sono le imprese audaci, le visione ardite?”, si è chiesto il Papa: “E da chi possono venire, se non da cuori giovani e impavidi, che accolgono il bene dentro di sé e impugnano il Vangelo così com’è, per scrivere pagine nuove di fraternità e di speranza? Questo è il vostro mestiere, la vostra vocazione. Tanti altri aspetti, come l’economia, la lotta alla fame, alla produzione e al commercio delle armi – questo è brutto – la questione climatica, la comunicazione, il mondo del lavoro, e tanti altri, hanno bisogno di rinnovamento e di creatività”.” Vi affido questi sogni di vecchio, che si entusiasma nel vedere i vostri volti giovani”, ha concluso il Papa: “Gesù nel guardarvi si entusiasma: lui che ha sempre il cuore giovane e che ha chiamato dei giovani a seguirlo”.
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