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Montelparo, Sant’Antonio Abate, torna il “Coppu”

Di Giuseppe Mariucci

MONTELPARO – Ci risiamo! Come oramai accade da secoli, anche questo Gennaio 2024 a Montelparo ripropone la storia del Baccalà!
Tutto ebbe inizio dal 1703.
Proprio in occasione della festa di Sant’Antonio Abate, i Frati Agostiniani vollero dare un segno di riconoscenza ai montelparesi, con un lautissimo pranzo a base di baccalà, per l’aiuto essenziale da loro dato ai conventuali nella ricostruzione del convento distrutto dal terremoto.
Concessero ad ogni intervenuto una porzione che, in base all’unità di misura del tempo, corrispondeva ad UN COPPO (circa 300 grammi)! Il tutto veniva completato da una filetta di pane e da un litro di vino!
L’evento, da quando nacque, non ebbe più interruzioni! Negli anni immediatamente successivi, all’interno dei festeggiamenti del santo patrono degli animali Sant’Antonio Abate, i Frati di Sant’Agostino istituirono una vera e propria degustazione del baccalà. Essa consisteva nell’ammettere i montelparesi alla mensa dei Frati per “sdiunarsi” dopo essersi comunicati ed aver versato al Convento delle offerte.
Quando, dal 1861, i Frati lasciarono il Convento e la Chiesa di Sant’Agostino, il tutto passò nelle proprietà dell’Amministrazione Comunale. Venne allora formato un apposito Comitato- rigorosamente composto da uomini come da sempre voluto dai frati (“tutti ommini pe’ carità!”) e, possibilmente, con la partecipazione di componenti tramandata di padre in figlio- che si prese cura della gestione della festa del baccalà.
Fino agli anni 1960 l’usanza era ristretta agli abitanti del paese.
Da allora nel piccolo borgo di Montelparo, e grazie anche alla lungimiranza ed intuizione dell’allora presidente del Comitato Sante Pacioni, ci fu una vera e propria esplosione di partecipanti che di anno in anno è diventata sempre maggiore!
Convergono qui, migliaia di appassionati cultori del baccalà, provenienti da ogni parte delle Marche, ma anche da altre regioni (Umbria, Lazio, Abruzzo ecc.)! C’è chi organizza pullman pur di non perdere l’occasione e oramai trovare “U Coppu”, come viene chiamato in dialetto, diventa sempre più complicato. Anche quest’anno infatti, i tagliandi, messi a disposizione già dal 26 dicembre scorso, sono divenuti introvabili da alcuni giorni!
Nel 2019 anche l’Accademia Italiana della Cucina volle conoscere questo eccezionale avvenimento e, tramite la sua delegazione provinciale presieduta da Fabio Torresi, organizzò a Montelparo il Simposio dal titolo “Storia – Tradizione – Cultura del Baccalà di Sant’Antonio Abate a Montelparo”.
Grazie proprio a quel Simposio la fama e la conoscenza dell’evento montelparese ha travalicato anche i confini nazionali con ripercussioni inimmaginabili!
Da qualche anno poi l’Associazione Giovanile di Volontariato “Il Chiostro” si è affiancato alla storica iniziativa del Baccalà mettendo a disposizione altre specialità (Polenta al sugo di Baccalà, Patate olio e prezzemolo, Arance alle olive nere, dolce) da consumare in appositi siti preparati per l’occasione. La stessa associazione ha organizzato anche, all’interno della tensostruttura riscaldata, il 19 e 20 gennaio, serate musicali.
Anche quest’anno non mancherà, nel centro storico, il “Mercatino del Baccalà” (Artigianato, Hobbistica, Tipicità).

Non verrà poi trascurata, ovviamente, la parte religiosa! Essa vedrà, al termine della Santa Messa che verrà celebrata nella Chiesa dei Ss. Pietro e Silvestro alle ore 11,00 di domenica 21 gennaio, la statua del Santo Antonio Abate, recentemente donata dal Comitato alla Parrocchia (quella storica, in carta pesta, è rigidamente e gelosamente conservata negli interni della chiesa di San Michele Arcangelo!), portata in processione (anch’essa sulle spalle dei componenti del Comitato) per le vie del paese fino alla scalinata della Chiesa di Sant’Agostino dove il Priore/Parroco procederà alla benedizione degli animali di cui il Santo è il protettore!

Redazione: