La Conferenza episcopale panamense ha diffuso un comunicato in cui analizza la realtà del Paese in vista delle elezioni generali del 5 maggio 2024, uno scenario che secondo i vescovi “per molti appare incerto”, ma che richiede la partecipazione di tutti. Per questo motivo, hanno invitato i cittadini a esercitare un “voto informato, consapevole e responsabile” per eleggere coloro che “sono capaci di elevarsi al di sopra delle differenze e di stabilire le basi del progetto per il Panama che tutti sogniamo e meritiamo”. Eleggere consapevolmente i prossimi governanti “implica un discernimento critico, che ci permette di optare per coloro che possono apportare un vero cambiamento sradicando i mali sociali e strutturali, come la corruzione, la violenza, l’insicurezza, la disoccupazione, la discriminazione, la mancanza di istruzione e di salute, tra gli altri”. Sarà importante, sottolineano i vescovi, scegliere coloro le cui proposte di governo includano la dignità delle persone e la difesa della vite in tutte le sue fasi, dalla fecondazione alla morte naturale. “È necessario realizzare progetti che integrino soprattutto i più poveri della nostra società a un pieno sviluppo umano, tenendo conto del bene comune e della cura della casa comune”, hanno aggiunto.
I presuli hanno ricordato che i giovani “sono la nostra speranza”, e per questo hanno chiesto loro di “assumere con coraggio”, per amore del loro Paese e del loro popolo, “un impegno civico e storico, giocando un ruolo da protagonisti nei cambiamenti, attraverso nuove forme di partecipazione democratica”. La cosa più importante in queste elezioni generali sarà votare liberamente per scegliere coloro che “lavorano con coerenza, trasparenza, onestà ed efficienza, che rafforzano le istituzioni democratiche”. Concludono i vescovi: “siamo in un momento storico in cui desideriamo cambiamenti che generino trasformazioni sociali, politiche, economiche e persino ecclesiali, per rendere possibile un Panama più solidale, giusto ed equo, perché né gli impoveriti né gli esclusi del nostro Paese possono più aspettare”.
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