“Mauro Giangrande non è solo un caro collega del Credito Cooperativo che abbiamo avuto la fortuna di conoscere e con cui abbiamo collaborato – ricorda il direttore della Banca di Ripatransone e del Fermano, Vito Verdecchia – ma anche un artista molto legato al territorio, alle sue genti e la cui sensibilità trova espressione nei suoi dipinti e nei suoi versi. Lo ringrazio, a nome mio, del Presidente Michetti, di tutto il Consiglio di Amministrazione e di tutti i nostri collaboratori, per le sue splendide parole e per l’opera che rappresenta quello che noi pensiamo della nostra Ripatransone, che sia appunto un paese d’oro”.
“La Banca di Ripatransone e del Fermano – ha dichiarato l’artista al momento della consegna – è una Banca vicina al territorio ed alla sua clientela, con un management all’altezza che accoglie, consiglia e umanizza un lavoro ritenuto asettico e ripetitivo. La mia collaborazione con questa banca negli anni scorsi è stata molto intensa e proficua, ho conosciuto persone splendide che mi hanno donato soprattutto amicizia e rispetto, questo non potevo assolutamente dimenticarlo. L’opera è il mio dono ed il mio riconoscimento a tutti i componenti dell’Istituto, nella speranza che il loro lavoro continui nella direzione intrapresa fino ad oggi e sia sempre più vicina alle persone che varcano la soglia d’ingresso, perché questa è la formula che rende vincente questa Banca”.
Mauro Giangrande, nativo di Castiglione Messer Raimondo e residente a Montesilvano, è noto per i suoi studi sui tratti espressivi del viso e dello sguardo. Numerose sue opere sono custodite in collezioni private a Roma, Bergamo e Bologna. Caratteristica principale delle opere di questo artista che rivela il suo essere e la sua creatività, è la dotazione di un lucchetto che viene consegnato insieme all’opera ultimata. I lucchetti, secondo la simbologia dell’artista rappresentano la sicurezza ma vi è anche la “chiave” per entrare all’”interno”, dove sono contenuti i sentimenti, il pensiero e le visioni, che hanno stimolato la fantasia e la mano dell’artista. Il lucchetto è dotato di due chiavi, una consegnata al committente mentre l’altra viene conservata all’interno di una scatola- cornice conservata nello studio dell’artista, dove vengono conservate anche copia del certificato di autentica dell’opera, una foto dell’opera, i bozzetti preparatori, una comunicazione scritta di suo pugno redatta durante la lavorazione, matite e qualche pennello oramai a fine corsa. Tutto il contenuto di questa scatola cornice, trascorsi 10 anni dalla data apposta sul dipinto, può essere ritirato presso l’abitazione dell’autore facendone richiesta e portando con sé il lucchetto: se la chiave conservata apre il lucchetto, tutto il contenuto della scatola-cornice verrà consegnato e, se l’autore, malauguratamente, non sarà più presente, saranno i suoi eredi a consegnarlo.