SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una doppia discesa agli Inferi: è questo il trema che tratta “Pugni a terra”, romanzo dello scrittore sambenedettese Pier Paolo Flammini e pubblicato al termine della scorsa estate dalla casa editrice Transeuropa (166 pagine). Il testo sarà presentato dallo stesso autore alla Libreria Rinascita di Ascoli Piceno sabato 27 gennaio alle ore 18:00 e colloquierà con l’autore il giornalista Luca Capponi. Le copie acquistabili saranno firmate e personalizzate dall’autore stesso.
“Pugni a terra” è una discesa agli Inferi interiore e collettiva. L’inferno interiore si agita nei due principali protagonisti, Nero e Annarelle, osservati da vicino dalla voce narrante Io. Dall’isolamento e dalla povertà di relazioni sociali i due personaggi tentano di evadere attraverso la cultura e la lotta economica e politica: tra di loro nascerà una relazione tanto protesa all’assoluto quanto di rapido consumo, da cui discenderà un rapporto ben più tormentato, impregnato di sadismo, prostituzione, esperimenti genetici e pornografia.
Attorno, invece, la discesa agli Inferi è quella della società Occidentale, definitivamente conquistata dalla tecnologia e da un nuovo tipo di neoliberismo di tipo “distruttivo”, il cui mantra non è più “produci consuma crepa”, come cantavano i Cccp negli anni ’80, ma “non produrre non consumare crepare”. Una post-modernità caotica, isolante, che sfocia nelle utopie del transumano e nella mutazione antropologica che scorgiamo all’orizzonte.
Se Nero, Annarelle, Io e gli altri protagonisti del romanzo cercano di opporsi alla potenza inafferrabile del mondo distopico “potenzialmente presente”, la loro sconfitta è il simbolo di una sconfitta generazionale che coinvolge tutti i vani tentativi di affrancarsi dal Pensiero Unico degli ultimi 30 anni. Una discesa agli Inferi senza scorgere però alcun paradiso successivo, nei ricordi di Nero e Annarelle rappresentato dagli Anni ’80 e ’90 del secolo scorso, ingenuamente ricercati attraverso la “Moneta Nuova”.
“Pugni a terra” è il romanzo d’esordio di Pier Paolo Flammini, e un colpo durissimo a questi anni di disimpegno e neo-perbenismo social e narcisistico.
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