“Fra i tanti argomenti toccati da Papa Francesco nel messaggio per la 58ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, due rilevano il legame fra il modo di fare informazione e i valori etici a cui riferirsi”. Lo sottolinea Stefano Di Battista, presidente del Copercom (Coordinamento delle associazioni per la comunicazione).
“Il primo è quello che il Santo Padre collega alla sapienza del cuore e che nel mestiere giornalistico vale come l’onestà dell’intenzione, essendo la perfetta oggettività una meta irraggiungibile – spiega -. Il cuore è lo strumento della vocazione e la via che conduce alla verità, la quale ultima si palesa anche quando si sono commessi degli errori, inevitabili data la nostra umanità”.
Soffermandosi sul secondo nodo, Di Battista evidenzia che “è invece quello delle fake news, che l’intelligenza generativa potrebbe moltiplicare a dismisura”. “Il Santo Padre pone la questione di come prevenirle e della necessità di agire preventivamente, proponendo modelli di regolamentazione etica per arginare i risvolti dannosi e discriminatori, socialmente ingiusti, dei sistemi di intelligenza artificiale e per contrastare il loro utilizzo nella riduzione del pluralismo, nella polarizzazione dell’opinione pubblica o nella costruzione di un pensiero unico’”. “In tal senso – osserva il presidente – è assai probabile che per smascherare le false notizie costruite dall’intelligenza artificiale, sarà necessario addestrare la stessa intelligenza artificiale a riconoscerle. E ancora una volta, uomini di buona volontà non mancheranno di assumersi questo compito. Perché, come argomentava Romano Guardini citato all’inizio del Messaggio, ‘si tratta, è vero, di problemi di natura tecnica, scientifica, politica; ma essi non possono esser risolti se non procedendo dall’uomo’”.