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Don Vincenzo Catani: “Il problema della sanità è sulla bocca di tutti”

Di Don Vincenzo Catani

CASTIGNANO – Si sta avvicinando l’11 febbraio, giornata del malato. Ogni anno la Chiesa si prepara a questa giornata con un messaggio del papa e quest’anno nel messaggio di papa Francesco c’è una frase che non può non scuotere le coscienze: “Occorre sottolineare che il tempo dell’anzianità e della malattia è spesso vissuto nella solitudine e, talvolta, addirittura nell’abbandono. Questa triste realtà è soprattutto conseguenza della cultura dell’individualismo, che esalta il rendimento a tutti i costi e coltiva il mito dell’efficienza e diventa allora cultura dello scarto”.
Il problema della sanità è sulla bocca di tutti, argomento buono per la politica e per la polemica, ma avete visto mai un influencer che guadagna milioni di followers perché parla della sofferenza di un malato che aspetta da tempo di fare una visita perché non può pagarsi quella privata, o che ha problemi con l’assistenza domiciliare che non avrà più per mancanza di fondi, o di chi deve emigrare in una regione “virtuosa” per un intervento chirurgico, o di chi aspetta un giorno intero al pronto soccorso?

O credete che parlerà di un disabile rifiutato da una scuola o da una festa? E figurati se parlerà degli anziani portati a parcheggiare nelle RSA e che da tempo non vedono più un familiare, o dell’anziano solo dentro casa che conosce a memoria le mattonelle della cucina.
Nell’odierna cultura del giovanilismo, del rampantismo, dell’utilitarismo e dell’efficientismo non c’è posto nella mente e nel cuore per chi non produce, per chi non appare bello ed utile. Nell’antica Sparta gli inabili e i deboli venivano gettati o lasciati morire sul monte Taigeto. Oggi gli scarti umani li eliminiamo in un modo più sottile: con l’indifferenza, il menefreghismo e la lontananza. Finché il problema non ci tocca di persona!
A proposito di “scarto” c’è una frase tremenda dell’apostolo Paolo: “Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti” (1 Cor. 1, 27).
Per fortuna Dio usa un bilancino dell’oro diverso dal nostro. Lui pesa “tesori” diversi.
Ci rimanga almeno addosso una vergogna pensante.

Redazione: