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La diocesi di San Benedetto onora la Madonna di Lourdes nel ricordo dei Vescovi Chiaretti e Gestori

Di Pietro Pompei

Leggi il programma della festa: Domenica in Cattedrale la festa in onore della Beata Vergine Maria di Lourdes e la XXXII Giornata Mondiale del Malato

DIOCESI – Alcune memorie liturgiche, più di altre, sono talmente entrate nella nostra storia personale, per cui al loro ripresentarsi suscitano un insieme di ricordi e di sentimenti dei quali è difficile non tenere conto. La festività della Madonna di Lourdes, insieme all’esperienza unitalsiana, fa riaffiorare le frequentatissime novene di preparazione delle quali ho fatto esperienza sia nella mia parrocchia d’origine, a Santa Maria della Marina, con la grotta ricostruita stile Massabielle e poi demolita in successivi lavori, sia, a Ripatransone, nella chiesa di S.Niccolò (Santa Maria della Valle), dove si alternavano dotti predicatori. Sono tradizioni ancora molto partecipate, anche perché esse ci richiamano la fragilità umana e la necessità di un aiuto soprannaturale.
Lourdes, come Loreto, sono luoghi resi sacri da una sofferenza piena di speranza in un intervento miracoloso per intercessione della Madonna. Ed è per questo che il giorno 11 febbraio la Chiesa celebra la Giornata Mondiale del Malato, giunta alla 32ª Giornata. Il messaggio di Papa Francesco per questa giornata è preso dalla Genesi 2,18, là dove si dice. “Non è bene che l’uomo sia solo”.

In sintesi scrive il Papa: l’ammalato va curato curando le relazioni: “La nostra vita, plasmata a immagine della Trinità, è chiamata a realizzare pienamente sé stessa nel dinamismo delle relazioni, dell’amicizia e dell’amore vicendevole. Siamo creati per stare insieme, non da soli”. Il ricordo di Papa Francesco va ai morti della pandemia da Covid-19 che “hanno dovuto affrontare la morte da soli”; ma non dimentica la terribile solitudine che comportano le molte guerre che stanno devastando il mondo. E che dire dei popoli distrutti dalle carestie, dalle pestilenze, dalle miserie di ogni genere…

Nella nostra diocesi, 11 febbraio ci unisce al ricordo dei primi due Vescovi. Chiaretti e Gestori, alla loro grande devozione verso la Madonna di Lourdes tanto da desiderare di essere sepolti ai piedi dell’altare laterale della Cattedrale dove era stata riprodotta la grotta di Massabielle .

Ripenso alle tante volte che il Vescovo Gestori aveva partecipato ai pellegrinaggi di Lourdes dei quali ci faceva dei dettagliati racconti, mostrando grande entusiasmo di quella esperienza. E mentre sto ripercorrendo quegli anni in cui scrivevo tutto sull’Ancora cartacea, ritrovo un libro dal titolo quanto mai significativo: “Una storia d’amore”: una storia dei cinquant’anni di vita 1937 – 1987 dell‘U.N.I.T.A.L.S.I sottosezione di San Benedetto del Tronto. Un libro voluto da Mons Chiaretti dal quale stralcio una pagina che dimostra l’impegno del Vescovo nella ricerca storica della diffusione della devozione verso la Madonna di Lourdes nella nostra diocesi.

Nostra Signora di Lourdes e i primi pellegrinaggi (Vescovo Chiaretti)
Il culto dell’Immacolata trovò un altro alveo celebrativo nella commemorazione delle apparizioni di Lourdes, sullo scorcio del secolo scorso.
Se non vado errato, a prendere l’iniziativa a Ripatransone fu mons. Pasquale Loi, vicario generale e parroco di Santa Maria della Valle, nella quale chiesa egli, nel 1899, aveva trasferito la pievania dalla vecchia sede di Colle San Niccolò, dando inizio ai lavori di ingrandimento e di abbellimento. Al fine di contrastare l’empietà trionfante favorì in ogni modo il culto alla Madonna di Lourdes ed eresse in chiesa una «grotta» devozionale che fu la prima di Ripa e Montalto. Nell’aprile 1903 acquistò la statua dell’Immacolata presso la ditta Rosa e Zaccario di Roma per la spesa di lire 100. Ad essa aggiunse la statua di S. Bernardette eseguita dal prof. Luigi Campanelli, di Acquaviva, insegnante di arte plastica nella Scuola Normale di lavoro manuale educativo di Ripa, cui si deve anche la grotta e l’altare. L’intero complesso fu benedetto il 7 settembre 1905 dal vescovo mons. Luigi Boschi. La prima grande celebrazione festiva della Madonna di Lourdes si ebbe nel febbraio 1906. L’anno successivo a predicare il triduo di preparazione fu lo stesso vescovo diocesano mons. Boschi, che illustrò il messaggio di Lourdes: “Pregate per la conversione dei peccatori”.
Nel 1908, cinquantenario delle apparizioni di Lourdes, ebbe inizio la celeberrima novena eucaristico-mariana, giunta intatta sino ai nostri giorni. La tenne a battesimo il can. Luigi Ferri, di Fano, che fu poi (1911) vescovo di Montalto e successivamente (1925) anche di Ripatransone.. Fu lui a lanciare la proposta di partecipare ai pellegrinaggi del cinquantenario.
Si ebbero così, in quell’anno, due pellegrinaggi diocesani verso i santuari mariani. Il primo fu a Lourdes dal 15 al 26 settembre 1908 E di esso dette relazione sull’ operaio del 4 ottobre 1908 don Nicola Loi: partenza da Cupramarittima il 15 settembre raggruppamento a Ventimiglia con altri 1500 Pellegrini italiani, sosta a Lourdes dal 19 al 23 settembre, ritorno a Cupra il 26 settembre. Di quel pellegrinaggio dovettero far parte anche Monsignor Pasquale Loi e la cantante lirica Teresa Boccabianca di Ripatransone che al ritorno, convertita, fece dono alla statua della Vergine di un prezioso diadema d’attrice. L’altro pellegrinaggio diocesano fu diretto a Loreto il 18 ottobre 1908.
Grotte di Lourdes sorsero successivamente in altre chiese della diocesi. Nel 1908 ne fu costruita una, grandiosa, nella cripta della cattedrale di Montalto, voluta dall’arcidiacono mons. Adriani, il quale vi collocò un frammento di pietra della Grotta autentica di Lourdes. Mons. Ferri, giunto vescovo a Montalto nel 1911, favori moltissimo la devozione all’Immacolata, e la grotta di Montalto divenne santuario diocesano, cui si dirigevano frequenti pellegrinaggi dalle parrocchie.
Altra Grotta fu eretta a Monteprandone dal pievano Don Giuseppe Caselli.
Altra ne sorse a San Benedetto, nella nuova chiesa di Santa Maria della Marina: la ideò don Francesco Sciocchetti negli anni della guerra. La realizzò il fratello don Luigi Sciocchetti, pittore, che, sulla lunetta della porta d’accesso, dipinse una gradevole «Madonna della marina». Quella grotta scomposta in seguito ai lavori di ampliamento della cattedrale, è stata parzialmente ripristinata in un altare laterale, adorna di una bella scultura di Aldo Sergiacomi, mentre il dipinto della Madonna della marina, recuperato, è stato di recente collocato al sommo di una stele commemorativa dei due fratelli Sciocchetti.
Le celebrazioni annuali della Madonna di Lourdes sono diventate sempre più un punto di riferimento nella pastorale diocesana.
(a cura di Pietro Pompei)

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